LA COSTA EGEA..

 dalle Chimere a Pergama passando per Pamukkale

 

Domenica 28Agosto 2005

Çirali – 80968 km

Maryan

Ci svegliamo moderatamente presto, Flipper sta abbastanza bene e dopo aver accompagnato Loriano a ritirare la moto nel garage di Turgut, carichiamo e partiamo, senza ovviamente dimenticare di fare tappa dai nostri amici per gli ultimi saluti. Ci abbracciamo tutti un po’ commossi, strappando loro la quasi promessa di venire in Italia la prossima estate, e magari Turgut verrà ancora tra qualche anno, con la sua attuale fidanzata, ma dopo che si saranno sposati.

Flipper

Prendiamo subito la strada per Seydişehir, poi ci ricolleghiamo sulla 695 direzione Manavgat. Sono circondato da montagne molto alte, più di quanto potessi immaginare in Turchia. L’ambiente attorno è incontaminato, il nastro d’asfalto prosegue presentandosi in ottimo stato. Peccato per le forti raffiche di vento che rallentano la nostra marcia e rovinano le traiettorie! Dopo circa 130 km la temperatura cambia radicalmente. Fa caldo.. un caldo sceso tutto di colpo: attorno a noi ancora montagne, ma un po’ più stondate. Ci siamo.. fra poco c’è il mare! A raggiungere la litoranea ci mettiamo poco e il caldo è sempre più evidente, ci sono circa 38°-40° C, ma il sole scalda di più. Ora ci tocca il tappone “turistico” fino ad Antalya, 80 km circa di pura rottura di scatole: semafori, traffico, tanti pullman e anche tanti punti di ristoro. Ci fermiamo in uno di questi: che prezzi! Ci siamo, qui è come essere in Italia.. tutti i prezzi sono in euro! Io e Maryan ci accontentiamo di una piccola colazione a razzo tanto per riempire un po’ lo stomaco, abbiamo ancora da fare un po’ di km e così facciamo il pieno e raggiungiamo Antalya. Qui salutiamo i nostri compagni di viaggio, loro vanno verso Korkuteli e nel pomeriggio raggiungeranno Patara, noi invece proseguiamo sulla litoranea lasciandoci così Antalya alle spalle.

Maryan

Svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Çirali e le Chimere e dopo una lunga strada prima tutte curve poi sterrata, raggiungiamo il lungo mare di Çirali. Ci fermiamo in uno dei primi alberghi/campeggi.. il prezzo sembra onesto però non c’è posto. Cominciamo così a bussare a diverse porte, ma i prezzi sono un bel po’ alti per i nostri gusti, anche se le camere hanno l’aria condizionata! Diciamo che questa è una zona turistica per turchi, di stranieri ne abbiamo visti davvero pochi, ma visto che siamo sul mare i costi lievitano comunque. Troviamo una pensioncina carina a pochi metri dalla strada principale, in perfetto stile hippy e molto “Peace and Love”. Contrattiamo a 60YTL un bungalow con bagno, cena e colazione, poi una doccia e di corsa in spiaggia. Il mare è delizioso.. ciottoli sul fondo, acqua trasparentissima e quasi calda e sabbia grossa abbastanza da non appiccicarsi addosso. Non abbiamo ben chiaro dove sia Olympos con le sue rovine e le case sugli alberi di cui avevano parlato, ma in realtà non abbiamo né il tempo né le forze per muoverci ancora! Una pida enorme per Flipper, un piatto di buonissime patatine fritte per me è quel che ci vuole per riempirci lo stomaco prima di metterci in movimento per andare alle Chimere. Dalla nostra pensione prendiamo la moto per percorrere i 3-4 km che ci portano alla partenza di un sentiero di circa 1000 metri, percorribile solo a piedi, che inerpicandosi più o meno ripido sulla montagna conduce alle Chimere. L’ingresso costa 2 YTL e viene consigliato di portare una torcia perché il sentiero non è illuminato.. è  possibile noleggiarle per 3 o 4 YTL, ma preferiamo farne a meno. Dopo una buona mezz’ora di camminata tranquilla, mentre intanto è calata la sera, arriviamo alla meta: una decina di fuocherelli, alcuni piuttosto grandi, altri minuscoli, che scaturiscono dalla roccia. Il tutto dipende da particolari gas sprigionatisi dal suolo, ma la leggenda parla di un mostro che sputa fuoco e del mitologico Bellofonte che l’ha sconfitto. L’atmosfera è decisamente particolare, quasi fantastica, se non fosse per i turisti e i flash delle loro macchine fotografiche. C’è un leggero odore di gas, e un bel caldino. Ci vorrebbero una chitarra, una birra e quattro salamelle e sarebbe tutto perfetto! Torniamo indietro che ormai è buio ma il chilometro di stradina è fattibile anche senza torcia: essendo in agosto c’è un bel via vai di turisti che salgono e scendono, quasi tutti muniti di luce. Arriviamo in pensione e ci sediamo a mangiare. Il cibo si presenta bene ed è decisamente abbondante, purtroppo però fa tutto un bel po’ schifo. Pasta con yogurt, carne piccantissima e un misto di verdure non meglio identificate, cariche di peperoncino. Ringraziamo Dio di aver mangiato pida e patatine in spiaggia (tra l’altro a un prezzo inaspettatamente modico) e dopo un the alla mela ci ritiriamo nel nostro bungalow in legno.    

Lunedì 29 Agosto 2005

Pamukkale – 81561 km

Flipper

Partiamo in prima mattinata anche se non sto ancora bene: la strada che ho scelto per raggiungere la tappa successiva non è la più facile né la più breve.. Qui a Çirali c’è una piccola farmacia, e mi lascio consigliare un antibiotico e un farmaco tipo.. imodium. Spero che questi insieme facciano il miracolo di cui ho molto bisogno. Maryan è un po’ scettica sull’itinerario: i km in più sono circa un centinaio, ma ce la possiamo fare. Prendiamo la litoranea e, curva dopo curva, Maryan ed io ci rendiamo conto che il suggerimento di Loriano e la conseguente scelta dell’itinerario sono azzeccati. Paesaggisticamente parlando.. questa parte di mare turco è molto suggestiva, l’acqua trasparentissima, poco turismo, calette bellissime e scogli impervi.. il tutto miscelato con un nastro d’asfalto da bello a discreto sul mare e con curve ben disegnate e assai divertenti. Passiamo Eşen poi Fethiye e prendiamo la strada per Muğla, ci fermiamo ad un distributore, tempo di fare il pieno e bere qualche cosa che il benzinaio si ferma a chiacchierare incuriosito. Saputa la nostra tappa successiva ci consiglia una strada secondaria che a detta sua in moto é a dir poco meravigliosa. Ascoltiamo il consiglio, torniamo indietro 10 km e svoltiamo seguendo le indicazioni per Çameli. La strada a dir poco bellissima, si inerpica velocemente. Una fittissima vegetazione ci circonda. Il nostro motore rompe il silenzio, curva dopo curva guadagni amo terreno, c’è un po’ di vento, ma soprattutto la temperatura torna più umana. Mi sembra di essere al Passo Penice! Bellissimo! Grazie a quel benzinaio non solo abbiamo accorciato un po’ la strada, ma abbiamo anche guadagnato tempo. L’asfalto corre veloce e l’assenza di traffico permette una guida sportiva ma rilassata. Raggiungiamo un colle.. le indicazioni ci invitano a non proseguire.. cosa facciamo? Una persona del loco ci indica di tirare avanti.. Siamo in moto, non sarà un grosso problema e così gli diamo ascolto. L’asfalto in qualche pezzo è pessimo o assente ma la strada risulta comunque percorribile. Sosta nel paesello di turno per sgranchire le gambe e bere un po’ di Su (acqua) e via ancora per circa 30 km fino a imboccare la 585 che si dirige verso Pamukkale. Sono le 16.30.. forse ce la facciamo a passare anche ad Aphrodisias. Il vento aumenta, facciamo fatica però tentar non nuoce. Raggiungiamo il sito archeologico (7YTL) alle 17.15, abbiamo un’ora circa per curiosare.

Maryan

Passeggiamo per il museo pieno di antiche statue tra cui quelle di Afrodite, poi ci dirigiamo verso il tempio dedicato alla Dea, e ci sediamo nel bellissimo anfiteatro: dicono sia uno dei meglio conservati al mondo. Scendiamo dalle gradinate, e visto dal basso questo luogo regala altri splendidi scorci tutti da fotografare.. ma si sta facendo tardi e vorremmo arrivare a Pamukkale prima del tramonto, quindi guardiamo solo da lontano il resto del sito con l’Agorà, i bagni e altre antiche costruzioni, che leggiamo essere state fatte edificare per la maggior parte da un benefattore, prima schiavo poi amico di Cesare e di Ottaviano. Recuperiamo le giacche, lasciate al custode del museo, e ci rimettiamo in marcia alla volta di Pamukkale. Il sole é ormai basso nel cielo e cominciamo a pensare che il tramonto sulle vasche di travertino probabilmente non riusciremo a vederlo. La strada oggi sembra non finire mai.. ad un certo punto, lungo il percorso, incontriamo una bellissima tartaruga che cerca di attraversare la strada. Ci fermiamo e la togliamo dall’asfalto.. lei non lo sa ma le abbiamo salvato la vita!

 

Flipper

Continuiamo la nostra strada, l’asfalto taglia le colline di terra rossa che al tramonto sembrano essere sempre più lucenti, quasi vive. Raggiungiamo la statale e ci dirigiamo verso Denizli, la strada dal buon asfalto, tutta a doppia corsia per senso di marcia, consente di guadagnar chilometri, ma raggiunta la città il traffico frenetico ed i lavori in corso ci rallentano ulteriormente. Vorrei raggiungere Pamukkale al tramonto ma é già l’ora e siamo ancora lontani. Qui stanno costruendo una strada, penso sotterranea, per tagliare la città e raggiungere le piscine.. ma quando sarà pronta? Non ci perdiamo d’animo.. raggiungiamo Pamukkale che è quasi buio: subito ci assaltano numerosi albergatori in scooter, li dribbliamo, e riusciamo a fare due foto alle piscine. Ok! Ora pensiamo a dove dormire, domani faremo il giro della cittadina con i suoi resti romani, le sue acque termali e le piscine calcaree.

Maryan

Tra tutti i vari albergatori-scooteristi uno è particolarmente insistente, gli rispondo in malo modo alla sua proposta di 1 stanza per 40 YTL.. Sono stanca, sto facendo fotografie.. per togliermelo di torno la sparo grossa: 20 YTL e dormiamo da te. Molla la presa, ci ripensa e torna all’attacco, sfodera la Lonely Planet, che parla molto bene del suo albergo, la Venüs Pension, e nomina anche Mototurismo.. 25 YTL per una doppia con bagno e colazione. Andiamo in albergo e ci rendiamo conto che stiamo pagando il prezzo migliore per il posto più bello in cui abbiamo dormito. L’albergo è nuovo, c’è la piscina, internet gratis, è grazioso e pulitissimo. Accettiamo di buon grado di stare qui, il tempo di una doccia e ci prepariamo per la cena, sempre in albergo. Un kebab di pollo per me, davvero squisito, e un piattone di riso per Flipper, che ancora non è proprio in forma. Due BMWisti al tavolo vicino ci parlano di Pamukkale consigliandoci il bagno nelle piscine termali, da non perdere ci dicono. Flipper è stanco e andiamo a nanna presto.. Domani giornata piena anche se visto il tempo perso per i nostri malori, decidiamo di saltare Efeso e visitarla la prossima volta. Tanto qui ci torniamo!

 

Martedì 30 Agosto 2005

Bergama – 81934 km

Maryan

Ci svegliamo di buon’ora, ben consapevoli che la giornata di oggi sarebbe stata piena, e dopo un’ottima colazione in albergo (la solita roba più una omelette deliziosa) ci diamo agli acquisti. Già ieri sera avevo notato che nel soggiorno dell’hotel c’erano degli strani tappeti in vendita. Lo scooterista di ieri non perde tempo e ce li mostra. Più che tappeti sono delle tovaglie, copriletto o qualcosa di simile. Infatti sono abbastanza sottili e l’idea di camminarci sopra non mi convince. Il tipo spiega che sono tessuti tipici di Gaziantep, una cittadina un bel po’ più a est, e normalmente non si trovano altrove. Lui li ha usati per fare le tovaglie del ristorante, poi visto che molta gente glieli chiedeva, ha fiutato l’affare e ne ha comprati 400 da rivendere. Ci dice che le decorazioni sono simili kilim ma a differenza dei tappeti di Bursa, questi sono doubleface. A me piacciono molto e anche ad Flipper, così ne compriamo tre per un totale di 130YTL, uno è per Theo per sdebitarci e scusarci per il casino delle chiavi. Lo scooterista ci lascia la stanza fino alle 13.00, così ci armiamo di costumi e teli mare e su consiglio un po’ di tutti andiamo a Pamukkale, in moto percorrendo la strada che gira attorno alla montagna. Passiamo per la Hierapoli, un antico cimitero con le ricche tombe di chi non aveva trovato la guarigione nelle miracolose acque termali del “castello di cotone”: questo è il significato del nome Pamukkale. Poi posteggiamo la moto ed entriamo diretti alla piscina, 18 YTL l’ingresso, sticazzi, se ci fossimo accorti che si poteva entrare gratis senza fare il bagno non me lo sarei fatta ripetere due volte, ma i BMWisti ne erano tanto entusiasti che non abbiamo neanche chiesto. La piscina è una normale piscina di acqua calda, con sul fondo pezzi di colonne che non so se fossero proprio autentiche. Acqua sporca perché sulle colonne si formano alghe e non vengono pulite. Una guardia scorbutica dice che si può entrare da una sola scaletta, infatti ci butta i biglietti e se voglio uscire e rientrare devo sperare che si ricordi della mia faccia. Nella vaschetta con il disinfettante in cui si dovrebbe passare prima di entrare in piscina credo vivano migliaia di batteri.. siamo a posto. L’acqua in realtà è caldina davvero ed è piacevole starci dentro, se non fosse per tutta la gente a bagno insieme a noi. Qualche signora entra praticamente vestita.. è strano vederle ma per loro non è un problema e di certo non lo è per me. Rimaniamo forse una mezz’ora, poi andiamo a vedere le vasche di travertino.

Flipper

Una passeggiata tra queste vasche dall’acqua trasparente e molto calcarea mostra il fascino del luogo.. tutto è bianco e azzurro. Ci sentiamo circondati, peccato che le più vicine sono le più brutte ed anche ricostruite: è l’effetto del turismo, non possiamo farci nulla. Proseguiamo la passeggiata portandoci verso le vasche più alte. Qui il loro aspetto è ben diverso. Mi attacco alla macchina fotografica e continuo a fare click, ho voglia di entrarci ma purtroppo è proibito, e Maryan ed io ci accontentiamo di bagnarci i piedi nell’acqua termale che uscendo dalle condutture delle piscine, raggiunge queste vasche e riprende il suo cammino verso il basso. La mattinata scorre veloce, riprendiamo la moto dando un’occhiata fugace alla Hierapoli prima di tornare all’albergo. Carichiamo la moto al salto, ormai ci abbiamo preso la mano, e si parte in direzione Izmir e poi Pergama. Ci rifiutiamo di ripassare per Denizli e così, sfoderando il mio “naso da tartufo” imbocchiamo una stradina di quelle insignificanti che però, passando da Akköy, si riallaccia alla statale E87.. Il gioco è fatto, spalanchiamo la manetta fino a Pergama. La strada è in buone condizioni, dritta e noiosa ma fortunatamente veloce.

Maryan

Pergama è un paese strano.. entriamo nei quartieri più moderni, e seguendo le indicazioni ci arrampichiamo un pochetto alla volta dell’Asclepieion, il tempio di Esculapio, ovvero un’antichissima clinica. Dopo aver pagato i 10YTL dell’ingresso il custode ci permette gentilmente di lasciare le giacche nella sua guardiola, e un po’ più leggeri ci incamminiamo tra le colonne e gli edifici di questo luogo tanto particolare. Il colonnato all’ingresso porta ad un grande spiazzo, da un lato la biblioteca, poi quel poco che rimane del Tempio di Esculapio e le piscine, a sinistra una struttura circolare dove venivano messe in pratica le cure: per raggiungerla i pazienti passavano per un tunnel sotterraneo, e attraverso delle fessure i medici dicevano loro frasi del tipo “Tu guarirai!”,“Starai bene!” e così via. Percorrere quel corridoio devo dire che mi ha emozionato. Ho lasciato che Flipper andasse avanti e ho camminato lentamente, in silenzio, cercando quel non so ché di mistico rimasto in quel luogo da secoli. Dall’Asclepieion si vede l’acropoli, arroccata su un colle poco vicino. Il teatro è meraviglioso, sembra una parete verticale, a guardarlo da quaggiù! Usciamo dal sito archeologico appena in tempo per evitare che l’AfricaTwin, per il forte vento, cadesse a terra. Dopo una lunga contrattazione compriamo qualche ciondolino per le mie amiche: passiamo da 86 a 20 YTL, con il tipo che ci rincorre per dirci che, ok, ha accettato la nostra offerta. Lasciamo l’Asclepieion ed entriamo a Pergama. Passiamo per le viette del centro, molto fatiscenti direi, e per caso, vicino al fiume, troviamo le indicazioni per la Athena Pension, quella di cui avevamo sentito parlare benissimo su internet e che aveva il garage per la moto. All’ingresso di questa vecchia casa ottomana ristrutturata ci accoglie una signora gentile che ci offre un elma çai mentre aspettiamo che torni il figlio. Due paia di stivali fuori da una porta ci dicono che qui ci sono già due motociclisti, che conosciamo subito dopo: sono Federica e Tonino, di Piacenza. Tempo di bere il the ed ecco altri due motociclisti, anche loro italiani, Chiara e Darco, di Modena. Arriva il figlio della signora, che ci mostra le camere. Scegliamo una doppia nella parte vecchia della casa, con il bagno sul balcone, in comune. Contrattiamo per 30YTL compresa colazione. Intanto arriva un’altra coppia di italiani: Serena e Giulio sono romani e hanno girato la Turchia a piedi. Massima stima! Il tipo dell’albergo è molto “strano” ma probabilmente è solo troppo buono, e passa per scemo. Ci consiglia un ristorante, dove ceniamo tutti insieme. Sembra un posto molto elegante, così per evitarci sorprese io e Serena controlliamo il menù prima di sederci. I prezzi sono davvero contenuti: ceniamo a base di carne con una spesa di 15YTL la coppia, e siamo su una terrazza da cui si gode di una bellissima vista sulla città, non male! :) Torniamo in albergo, e dopo quattro chiacchiere e un pessimo narghilè in compagnia andiamo a dormire.

continua..

 

Album Fotografico

 

Indirizzi utili

 

SIMA PEACE

pansiyon & restaurant

Aynur Kurt - Ulupinar Çirali

Tel 0090 (0)242 825 72 45

Fax 0090 (0)242 825 71 81 info@simapeace.com www.simapeace.com

 

 

VENÜS

hotel & restaurant

Pamukkale

Tel: 0090 (0)258 272 21 25 venushotel@superonline.com

 

 

ATHENA PENSION

Barbaros Mah.

Imam Çikmazi No:9

Bergama

tel 0090 (0)232 633 34 20 aydinathena@hotmail.com www.athenapension.8m.com

 

per mangiare su una

terrazza panoramica..

 

METIN HARMAN

Fatih Mh. Atatürk Blv No 199

Bergama

tel 0090 (0)232 632 45 22