STRADA CADORNA
Partiamo da Milano in tarda mattinata cercando di sfruttare le ore più calde di questa giornata di quasi primavera: ci muoviamo verso nord ovest per raggiungere Laveno, sul Lago Maggiore. Non è il classico giretto domenicale al lago quello che ci apprestiamo a fare.. oggi percorreremo una parte dell’antica Strada Cadorna, che proprio il generale Cadorna volle costruire durante la Prima Guerra Mondiale per unire una serie di fortini difensivi e trincee in vista di un attacco tedesco attraverso la Svizzera. Ci hanno parlato di un percorso suggestivo tra panorami mozzafiato.. luoghi solitari, incontaminati, e dell’emozione di percorrere e riscoprire un piccolo momento di storia. La curiosità è tanta, la voglia di andare non manca, e allora andiamo!
Il nostro percorso, rigorosamente su strade statali e provinciali, parte da Milano e passa per Castano Primo, Somma Lombardo, Comabbio con il suo lago, fino a raggiungere l’imbarco del traghetto che porta da Laveno a Intra. Un biglietto da 7,50 euro per due persone più moto.. il portellone si chiude alle nostre spalle e.. tempo di mangiare i nostri meravigliosi panini allo speck e siamo già a Intra. Seguendo le indicazioni per Premeno bastano pochi minuti per abbandonare il paesaggio lacustre e iniziare l’avventura. Si respira il profumo della neve e l’aria si fa frizzante.. curve e tornanti in mezzo a boschi di pini e betulle, tra cui si nascondono meravigliose ville più o meno antiche dei ricchi personaggi della zona. Procedendo sulla strada asfaltata seguiamo le indicazioni per Pian Cavallo, e nello specifico per il centro Auxologico Ospedale San Giuseppe.
Superiamo l’ospedale e sulla destra, indicato da un cartello bianco, troviamo l’inizio del sentiero per Monte Morissolo. Si tratta di una meravigliosa strada sterrata di media difficoltà in cui il problema maggiore, per una moto del peso della mia, è dato dal fango. L’unico consiglio è quindi quello di non avventurarvisi dopo una giornata di pioggia.. ma questo vale per tutti gli sterrati e non sono certo io a dovervelo insegnare! E se la vostra moto non se la sente di affrontare una simile prova, basta posteggiarla e proseguire a piedi.. ne vale comunque la pena. La strada, praticamente in piano, segue la costa della montagna lasciando alla destra una scarpata di centinaia di metri sul Lago Maggiore. Non è pericoloso, ma c’è da stare attenti.. naturalmente qui di guardrail non c’è traccia! Si tratta solo di qualche chilometro, ma ci sono istanti in cui, guardandoti attorno, ti sembra di essere in un posto fuori dal mondo.. lontano da tutto.. nello spazio e nel tempo.
La strada si interrompe alla Postazione di Monte Morissolo, un fortino della prima Guerra Mondiale. Da qui il panorama lascia senza fiato, anche se oggi la foschia ci impedisce di godere del meraviglioso blu delle acque del Lago Maggiore, che si lascia solo intravedere giù in fondo alla valle. Proprio dove termina la strada, un cancello di ferro permette l’ingresso al fortino. Ci incamminiamo lungo una serie di grotte scavate nella roccia, e il pensiero va ai giovani soldati che all’inizio del secolo scorso passarono giorni e mesi tra pareti fredde e umide come queste, combattendo quando la guerra la facevano gli uomini, e non le bombe. Qui nessuno però ha combattuto: il forte venne costruito tra i 1916 e il 19418 in vista di un attacco tedesco dalla svizzera, ma questo non avvenne, e rimase inutilizzato.
Una volta usciti, ci godiamo nuovamente lo spettacolo dello sterrato per tornare indietro fino a Pian Cavallo, e proseguiamo in direzione nord verso il Colle. Vorremmo girare attorno al Monte Spalavera attraverso un altro sterrato, che si rivela più impegnativo del precedente proprio per il terreno fangoso.. l’Africa però non si tira indietro davanti alle difficoltà, e senza grossi problemi raggiungiamo il Pian d’Arla. Qui però una signora del posto ci invita a non proseguire oltre.. la strada è ancora coperta di neve e potrebbe essere pericoloso. Torniamo quindi da dove siamo venuti, incrociando un imbecille col fuoristrada che non ci ha ceduto strada perché lui non voleva passare nel fango, il signorino! ..scusa se tu hai un 4x4 già infangato fino al cofano mentre noi con la moto se cadiamo.. nel fango ci andiamo con la faccia! Per oggi basta sterrati.. riprendiamo la piccola strada asfaltata che da il Colle ci porta a Cànnero Riviera, sulle rive del Lago Maggiore.
La Strada Cadorna qui si immette in un lungolago affollato dal traffico di auto e moto in rientro dalla classica gita domenicale.. Superiamo lo struscio sulle passeggiate di Stresa e i suoi lussuosi hotel, le Isole Borromee.. piccoli gioielli nel blu del lago, meta forse di una nostra prossima uscita, e poi Arona, dopo una breve deviazione al SanCarlone, la più grande statua al mondo in bronzo e rame, raffigurante San Carlo. Poi di nuovo in direzione sud, verso Somma Lombardo.. e via verso casa..
Buon lampeggio! Flipper e Maryan |
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