EN PROVENCE: LES GORGES DU VERDON (27 - 28 - 29 luglio 2004)
Un viaggio di tre giorni è il regalo per il mio compleanno.. e così il 27 luglio 2004, caricate le borse e l'ancoretta, si parte da Milano alla volta della Francia. Ancora una volta sono le immagini di una vecchia rivista a stimolare la nostra curiosità e a suggerirci un itinerario che in un brevissimo tempo riesce a unire mare, montagne, laghi e fiumi, passando per uno dei più grandi canyon d'Europa e per un graziosissimo paese medievale.
La prima tappa ci porta a Cannes: dopo tanta autostrada (..che palle!) e un passaggio nel trafficato lungomare di Nizza, è un sollievo scendere dalla moto e rendersi conto di avere ancora il sedere! Appurato ciò, dopo una breve sosta in buolangerie possiamo andare tranquilli in spiaggia. Il clima di Cannes ci mette a nostro agio, un bagno in acque tiepide, una dolce brezza ed una spiaggia con sassolini (ottima per il normale asciugamano che fa da telo..). Ormai il pomeriggio passa velocemente, è giunta l'ora di partire alla ricerca di un alloggio. Si accende l'Africa Twin e raggiungiamo Grasse: troviamo un bel campeggio, in periferia ma vicinissimo ad un centro commerciale. meno di 10 euro a testa.. e c'era anche la piscina! La strada che porta a Grasse è piacevolissima, in 20km ci si lascia alle spalle il mare in direzione della montagna, verso una zona nota per le fabbriche di profumi ed essenze. Doveroso un giretto gratuito in una delle fabbriche.. ma attenzione perché a fine visita cercheranno di vendervi le peggio cose a prezzi esorbitanti! Una passeggiata di notte sul lungomare di Cannes per concludere la giornata.
Sveglia presto e di nuovo in sella: oggi ci aspetta il giro delle Gorges du Verdon, il canyon più profondo.. o forse più lungo.. o forse più largo (ognuno dice la sua!) d'Europa. Fatto sta che è lungo circa 21 km e la sua profondità massima è di 700 metri. Percorriamo prima la riva sinistra, a detta di molti la più bella e suggestiva. La strada, asfaltata e tenuta mediocremente, costeggia la profonda gola del canyon, nel fondo della quale scorre il fiume Verdon. Tutto attorno rocce a strapiombo e macchie di vegetazione rigogliosa: ogni curva invoglia a proseguire, alla ricerca di un nuovo scorcio di quel panorama straordinario. Curva dopo curva attraversiamo un ponte e passiamo sulla riva destra del canyon, effettivamente meno spettacolare della precedente ma con una strada migliore. Raggiungiamo il Lago Sainte Croix, e anche se non possiamo fermarci molto, un bagnetto in quelle acque così incredibilmente verdi è doveroso. Purtroppo siamo un po' in ritardo sulla tabella di marcia, altrimenti sarebbe stato bello noleggiare una canoa e raggiungere il punto dove il Verdon si immette nel lago, e guardare dal basso quella stretta gola.
Giunta l'ora di ripartire ci dirigiamo verso Castellane per una breve sosta e per sgranocchiare qualcosa visto che, presi dal viaggio, non abbiamo ancora toccato cibo. Dominata da una gigantesca rocca calcarea con una piccola chiesa alla sommità, Castellane è spesso la tappa intermedia di chi si avventura in questi luoghi. Campeggi e alberghi abbondano, e dovrebbe esserci anche un ostello. Noi però proseguiamo oltre: l'ostello era chiuso per restauri e comunque preferiamo andare avanti un altro po' per non lasciarci troppi chilometri il giorno dopo.
Prima di trovare un posto decente per dormire senza spendere un capitale, arriviamo fino ad Entrevaux e poco più avanti, a Touet sur Var troviamo una specie di locanda, una "chambre d'hôtes" come la chiamano lì. Con circa 60 euro ceniamo, dormiamo, e facciamo un'abbondante colazione, arricchita dalla gustosa marmellata prodotta dalla proprietaria. In mattinata non può mancare la visita ad Entrevaux, uno splendido paese medievale che si raggiunge attraversando il ponte sul fiume. L'ingresso delle mura è imponente e ben tenuto.. il paese è tutto un sali e scendi di stradine che portano alla chiesa, al vecchio forno, al castello e soprattutto al Musée de la Moto.
Verso mezzogiorno riprendiamo il viaggio verso casa: decidiamo di passare per Sospel e il Col di Tenda, seguendo l'antica abitudine di non fare nel ritorno lo stesso percorso dell'andata. Attraversate le Alpi passiamo per Cuneo, Asti, Alessandria e poi via verso Milano, tutto rigorosamente su strade statali e provinciali. Buon lampeggio!
Maryan e Flipper |
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