Prefazione

Lunedì 30 luglio 2007 – Milano – km 60880

Domani si parte, il Terrano è pronto, sto controllando le ultime cose e sembra che tutto torni, sono emozionato e soddisfatto per come mi sono mosso fino a questo momento. La preparazione penso sia stata veramente accurata anche nei dettagli.. ora è giunto il momento di mettere alla prova quello che ho fatto.. solo sul campo potrò vedere se serviva altro! Ogni giorno (connessione permettendo) vorrei aggiornare il sito, o meglio qualche pagina tra le quali questa.. Dovrei riuscire a scaricare dal mio orologio gps anche gli spostamenti giornalieri. Per poterli visualizzare basterà aver installato Google Earth e cliccare sull’ itinerario della giornata che interessa.

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 In Strada

Martedì 31 luglio 2007 – km 61230

Finalmente si fa sul serio anche se oggi è una semplicissima giornata di trasferimento, partito alle 17,00 da casa mi son fermato ora a prendere fiato. Mi trovo dopo Fréjus in un autogrill.. ma fra poco riprendo il viaggio, infatti ho avuto problemi con l’antenna del modem del pc.. e così domani mattina punto a fermarmi a Montpellier, nella speranza di trovare una soluzione.

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Mercoledì 01 agosto 2007 – Km 61482

Sono arrivato a Montpellier e dopo varie peripezie mi ritrovo alle ore 9,00 in attesa che apra il centro SAB, un negozio che fa parte di una catena informatica. Incrocio le dita e aspetto! Da qui in circa 40km raggiungerò Sète da dove parte sta sera il traghetto. Il negozio SAB non è riuscito a far nulla e neanche gli altri 5 posti tra specialisti in telefonia e elettronica. Così decido di incamminarmi verso Sète, a mezzogiorno mi ritrovo con i biglietti in mano, tutto in regola e già in fila!.. così incomincio a sistemare un po’ i bagagli, più per ammazzare il tempo che altro, quando vedo un di quei banalissimi stringolini con l’anima in metallo che si usano per far su i cavi elettrici.. proviamolo.. e a quanto pare la connessione funziona.. se tutto va bene potrò aggiornare il sito.

 

Giovedì 02 agosto 2007 – Traghetto

Oggi più che una giornata di viaggio è una di attesa! Si aspetta che la nave macini le sue miglia marine, si aspetta per il pranzo, si aspetta per la cena.. ed io che non amo aspettare.. soffro! Fortunatamente ieri sera per digerire, vista la presenza della polizia e della dogana marocchina sulla nave, ho cominciato ad avviare le pratiche per il mio soggiorno.. è stata una gran mossa, son capitato al momento giusto nel posto giusto.. mentre scrivo ora la gente è lì che si accalca per le formalità.. tutti in coda e aspettano, con bambini in braccio, gente “profumata”, altri fumano, con la nave che solca le onde ma lascia percepire un mare non proprio calmo. Tornando al problema comunicazione, sono rimasto deluso da Vodafone, caspita fino alla partenza sembrava che fosse tutto perfetto e anche a un costo umano.. ora che son partito e ho fatto attivare l’opzione internet (che sia il centro Vodafone che il sito della compagnia telefonica dicevano valido per il Marocco) ad oggi non è invece sfruttabile in questo paese.. e così punto non appena arrivo al porto, ultimate le formalità doganali, prelevato qualche dirham (dh) e fatta l’assicurazione rca per la Terry, a recarmi in un centro di telefonia mobile(forse Méditel), chiacchierando sulla nave sto prendendo informazioni. Il mare abbastanza mosso m’induce a spingermi sul ponte a far due passi! Domani sarà un bel giorno di prova.. devo sistemare un bel po’ di cose affinché il mio progetto fili liscio. Per adesso.. un buon the alla menta.

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Venerdì 03 agosto 2007 – km 61760

Pensavo di arrivare al porto di Tangeri quasi in orario (circa per le 9,00) ed invece mi ritrovo in macchina per le 11,30, finalmente sono pronto a scendere a terra, fa discretamente caldo, il forte vento in questo caso mi da’ una mano, le pratiche doganali filano tutte lisce anche se i tempi sono assai lunghi.. finalmente per le 14,30 riesco ad accendere definitivamente il motore, l’assicurazione che si può fare direttamente in dogana può essere pagata in euro (80,00euro circa per un mese), e così mi ritrovo a Tangeri nel caos di una città nel pieno del suo fermento alla ricerca di un bancomat per prelevare almeno 2000 dh (circa 200 euro). Eppure questa cosa all’apparenza facile e banale non si dimostra tale.. prima due banche senza connessione poi un’altra ancora non accetta la mia tessera.. comincio a pensare a un pin sbagliato, invece è giusto! poi il cassiere di una banca mi dice che non tutti i bancomat marocchini sono abilitati alle nuove tessere con microcip.. altro giro altro banca.. fortunatamente poi con l’aiuto di un altro cassiere proviamo insieme ed ecco i soldi tanto desiderati uscire dal benedetto trabiccolo.. ora si può ragionare, posso cominciare a muovermi, negozi Méditel per comprare una tessera marocchina non ce ne sono in vista e così mi lancio in autostrada fino a Larache, poi proseguo via statale per Ksar El Kebir, poi Souk El Arba du Rharb giungendo finalmente a Meknès. Questa statale dal fondo appena sufficiente, piena di camion carichi di frutta, tappeti e di tutto un po’ comincia a far mostra della vita dei marocchini fuori dalle grandi città, nella loro semplicità tutto è cadenzato, sempre uguale, un ritmo diverso dal mio sicuramente, ma il sole picchia forte qui! A 80km/h sento che i raggi mi scaldano le braccia! E vederli lì sul ciglio della strada in attesa che passi un GranTaxi  mi fa riflettere quanto qui sia dura la vita! Giunto a Meknès ormai a sera, trovo rifugio nell’ Hotel Ouislane (185dh+10dh per parcheggiatore) un po’ fatiscente ma abbastanza pulito se non fosse per quei due ex-inquilini scarafaggi.. oserei definitivamente ex! Ma tutto questo qui è normale! Un giro per il centro della vita serale mi porta a un piccolo localino “Restaurant chez Mimi”, inutile dirlo Mimi non l’ho vista ma con 46 dh mi son gustato un discreto couscous, più coca, più l’immancabile acqua! Cerco un centro di telefonia mobile Méditel ma inutile dirlo non ne sanno niente di connessioni e così camminando trovo in un sotterraneo un circolo di internet.. perfetto! Il ragazzo gentilissimo mi avvisa che l’unica società marocchina con connessione ad internet per pc con tecnologia tipo gprs è la Wana che ai suoi utenti da il suo modem che si chiama Baym, mi aggiunge anche che non sa se può funzionare bene nel deserto e che i costi sono di 1000 dh per il modem con un mese di internet, poi si continua a ricaricare al bisogno.. a questo punto guardo il suo listino.. con 6 dh posso connettermi da lui per un’ora.. Comincio a riflettere sulla maggiore facilità di aggiornare e il sito e le prescrizioni direttamente da un internet-caffè! Del resto la mia pennina ha già dentro tutti i programmi impostati e completi di tutto, pin compresi.. penso sia stata questa una gran mossa! Non escludo comunque la possibilità di provare la connessione gprs con Vodafone.. chissà magari funziona ed il costo non è distruttivo! L’unica maniera è provare direttamente sta sera!.. e a quanto pare non funziona! Perfetto farò il tutto da un internet-caffè!

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Sabato 04 agosto 2007 – km 62155

Sveglia di primo mattino, ho due idee in testa, la prima è fare colazione, la seconda e ripassare per la via dell’internet-caffè, esaudite queste necessità, più tranquillo e sereno, mi lancio nella tappona della giornata e così attraverso l’Atlas passando per il bellissimo Paysage d’Ito poi, non senza aver incontrato delle simpatiche scimmiette in mezzo a bellissimi cedri, Azrou, Col du Zad, Midelt.. sulla strada verso Rich mi fermo a fare due foto, subito un bambino accorre con un sorriso,lo riconosco è quello dell’anno scorso.. torno in macchina e gli do’ un cappellino, mi guarda strano e così lo appoggio su un paletto a bordo strada, lo saluto e mi giro, il piccolo corre se lo mette in testa e mi strappa un altro sorriso, nessuna foto potrebbe uguagliare quel che ho provato in quel momento e mi è venuto in mente il racconto dell’incontro tra il Piccolo Principe e la volpe. Passo le Gorges e la valle dello Ziz.. in quest’ultima per l’esattezza a Er Rachidia mi ritrovo coi morsi della fame! Così dopo aver fatto il pieno, mi dirigo verso un ragazzo che mi fa segno per un ristorantino! Con poco meno di 50 dh me la cavo in scioltezza, proseguo la mia strada accompagnato per un pezzo dal ragazzo fino alla Source bleue de Meski, dove ha un negozietto per turisti.. inutile dirlo un ragazzo un po’ guida, un po’ venditore.. bhè alla fine si è guadagnato un pacchetto di sigarette ma niente di più! Riprendo il viaggio verso Erfoud, il mio amico Idir alla mia telefonata è subito pronto e così tra un the alla menta ed una chiacchierata dopo un giro nel Souk del paese e aver comprato 6 bottiglie d’acqua mi dirigo nel deserto dietro Idir.. Ora mi trovo a scrivere nella mia tenda con al mio fianco il Terrano che mi presta la corrente, sono a 30 metri dal campo di Idir, a 30 metri dalla toilette che posso scegliere in qualsiasi direzione e sotto un mare di stelle, poi dimenticavo ho mangiato in famiglia.. mi sento un po’ a casa!     

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Domenica 05 agosto 2007 – km 62251

Comincio col dire che dormire in tenda non è una gran comodità, ma sarei stato fortunato a star sotto a delle stelle che solo in questi posti sono tanto luminose! Ed invece mentre mi accingevo a spegnere il pc e a sistemare due cose, la tenda comincia a muoversi e presto mi ritrovo dentro nella tenda ricoperto di sabbia.. tempo di mettere le cose al sicuro e la tenda si gonfia, ben due picchetti fissati al terreno con delle sane martellate si staccano dal suolo! Ad un certo punto i pali flessibili si piegano e io mi ritrovo il tetto della tenda a un palmo dal naso, le mie gambe allargate che puntano gli angoli della stessa cercando di mantenere una parvenza di forma a questa Ferrino che sotto le grinfie della tempesta ne resta in balia. Non so quanto sia durata ma ho dormito a tratti, in due ho tre momenti ho provato non solo paura ma soprattutto impotenza davanti a tanta forza della natura! Tra dormi e veglia la mattina arriva in fretta e così per prima cosa monto la bicicletta che ho promesso a Idir per il figlio, poi una veloce colazione in famiglia chiacchierando con il fratello del mio amico guida Mustapha, che ridendo mi spiega che qui è tutto normale che talvolta quel vento dura un’ intera settimana e sono costretti a barricarsi come posso in attesa che tutto smetta. Le ore passano liete in famiglia. Idir, Mustapha ed io circondati da tutti i piccoli della famiglia curiosiamo tra tutto ciò che ho portato sul tetto, prendono qualche cosa e cominciamo a pensare a come distribuire tutto il resto e soprattutto da dove cominciare la sperimentazione.. si pensava di cominciare dai gruppi familiari che vivono nelle tende dietro alle dune, per far ciò passiamo ovviamente per pista dall’amico del magazzino berbero che li conosce molto bene.. sfortunatamente torna domani dalle Gorges du Todra e così decidiamo di andare al villaggio di Khemlìya, conosciuto come il paese della musica, Idir mi presenta al capo villaggio o meglio al capo dell’associazione per la musica che segue anche la scuola e conosce bene tutti.. Ci parlo per un’ora scarsa.. Perfetto domani alle 9,00 si comincia. Tutto soddisfatto ritorno con Idir al campo base tempo di bere un the e ci ritroviamo in mezzo a un’altra tempesta di sabbia, la tenda si piega e un paletto della struttura non regge al vento e così in fretta e furia Mustapha ed io smontiamo alle meno peggio la ferrino, e ci dirigiamo all’internet-caffè di Merzouga per poi andare all’ Auberge du Sud, tra sterrati in mezzo alla sabbia sollevata dal vento  e al buio, i fari non bastano, stento a capire la pista e così mi lascio guidare dalle indicazioni dell’amico berbero.. ma come fanno?.. io non ci vedevo proprio! Cena tipica e squisita una sistematina al pc, lavatina alla maglietta e domani si comincia!

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Lunedì 06 agosto 2007 – km 62323

Mustapha ed io ci siamo messi d’accordo per partire alle 8,15 dall’Auberge du Sud, pertanto mi sono piazzato la sveglia sul cellulare per le 7,00.. così da aver il tempo di sistemare due cosine prima di uscire.. peccato che non ho aggiornato l’ora sul mio telefonino e così alle 5,00 locali mi ritrovo con gli occhi aperti, meglio! ho potuto avere l’opportunità di fare due foto in pace anche se a dir il vero ai piedi della duna c’era già un po’ di gente per vedere il sorgere del sole. Dopo una buonissima colazione prendiamo il Terrano e cominciamo a raggiungere la strada verso Khemlìya.. curiosi di vedere in che stato è il lago, proseguiamo lungo una pista, rispetto all’anno scorso il bacino è molto più piccolo ma sempre ricco di uccelli.. sempre per serrati riprendiamo il cammino fino al paese della musica. Qui uno del gruppo Gnaoua ci accoglie nella stanza principale dell’ associazione e dopo un the e aver ascoltato questi in un assolo per noi due, comincio a far sul serio.. 20 minuti dopo è tutto pronto per cominciare. Mi ritrovo in una stanza con molte persone che attendono e mi dispiace.. ma alla fine alle 13,00 quando smetto sono esausto.. per la pausa andiamo al magazzino berbero di Atman che ci accoglie con la proverbiale ospitalità berbera, cibo e gentilezza non sono mai abbastanza qui e tra una chiacchiera e l’altra scatto un po’ di foto agli oggetti esposti, così l’amico potrà avere del materiale per farsi fare un sito.. Alle 15,45 si riparte per  Khemlìya.. e ricomincio gli esami visivi, smetto a pezzi alle 19,00 e torniamo all’albergo, sono veramente stanco e così mi affido alla guida di Mustapha. Doccia, cena e poi la preparazione delle prescrizioni.. pensando ai sorrisi di oggi, posso dire di essere soddisfatto! Domani ancora! Buonanotte.

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Martedì 07 agosto 2007 – km 62491

Oggi è stata un’altra giornata molto faticosa, sveglia presto, salto (ossia pista per raggiungere il paese di Adrouine) a un internet-caffè per inviare mail e aggiornare il sito, per poi proseguire gli esami a Khemlìya, la giornata l’ ho passata qui nel paese della musica con il capo del villaggio come assistente che gestiva i controlli visivi e un altro volenteroso che mi traduceva dal francese all’arabo e viceversa.. si è creato un team affiatata dir poco incredibile.. oggi 27 controlli visivi, giusto due ore di pausa che me le sono giocate nel cercare un posto che pensavo di ricordare per mangiare con Mustapha. La giornata prosegue veloce con il villaggio che mentre faccio il mio mestiere mi offre il the e mi coccola alla sua maniera. Alle 18,00 riesco a finire tutto, smonto tutto e carico la Terry ormai di colore giallo arancio da tutta la sabbia che la ricopre.. si parte per andare verso la tenda d’ Idir dove c’è anche l’altro fratello.. e così lasciato Mustapha in famiglia rientro in albergo per pista ormai al buio e ovviamente con il vento che aumenta! Son sicuro di essere passato davanti all’Auberge du Sud ma non l’ ho visto e così, ritrovatomi ad Adrouine, ritorno indietro un pezzo sulla strada asfaltata per poi seguire una piccola indicazione su una pista che ai miei occhi di notte è praticamente invisibile.. ormai con gli occhi fuori sul cofano, mentre il vento soffia deciso alzando una nube di sabbia raggiungo l’ albergo doccia, cena squisita, buon caffè ed eccomi che scrivo mentre il vento soffia sempre più forte. Si spalanca la finestra.. vado a chiuderla e son già nuovamente insabbiato. 

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Mercoledì 08 agosto 2007 – km 62381

Sveglia presto ma non troppo, una , una buona colazione in compagnia di sei turisti italiani e poi, una volta caricato il Terrano, mi lancio sulla pista per raggiungere l’asfalto e continuare su strada per Rissani, tempo di una sosta per aggiornare il sito ed inviare la mail con i dati raccolti ieri, faccio il pieno al 4x4 e al gruppo elettrogeno. Alle 11,00 sono alla tenda di Idir.. Mustapha mi avvisa che sfortunatamente oggi l’amico non c’è perché ha dovuto accompagnare un vicino all’ospedale. Speravo di cominciare a fare il giro dietro le dune verso l’Algeria e vedere un po’ come me la cavavo a far due controlli visivi nel nulla alle famiglie berbere che abitano di là ma oggi non si può e così mi do un po’ allo svacco, mi ritrovo sotto la tenda berbera e dopo aver incontrato qui dei turisti e bevuto con loro un the in compagnia di Mustapha, mi rendo conto di quanto sia diverso il mio approccio alla cultura berbera rispetto al turista medio, sarà l’abitudine di viaggiare in moto, sarà il fatto che parto sempre dal concetto che quando si va in un paese straniero bisogna abituarsi alle loro abitudini e adeguarsi sarà.. ma in effetti non mi erano molto simpatici questi spagnoli che ho incontrato.. troppo schizzinosi e distaccati, sinceramente non lo trovo giusto. Tra una chiacchiera e l’altra mi addormento per poi risvegliarmi giusto giusto per il pranzo che la mamma di Mustapha ha preparato.. couscous con formaggio di capra e un po’ di carne sempre di quest’ultima, non contenta ci porta anche una Tajine.. per poi proseguire con una bella anguria. Qui in Marocco è infatti abitudine mangiarla come del resto anche il melone. La giornata prosegue a Erfoud con un giro nel souk e ad un altro internet-caffè sistemiamo la mail di Mustapha e controlliamo la mia. La giornata scorre veloce e ormai giunte le 19,00, una volta accompagnato l’amico alla tenda punto via pista a rientrare all’Auberge du Sud.. e con la luce ci prendo al primo colpo, qui mi danno una nuova stanza ancora più bella e al prezzo speciale riservatomi anche i giorni avanti.. se qui solitamente la gente paga 200 dh a testa per dormire in una doppia o quadrupla e se si è soli 250 o 300 a seconda.. a me hanno mantenuto il prezzo da gruppo ma in effetti sono in una camera doppia con un bellissimo arredamento etnico ed un bagno degno di essere fotografato (io a certe cose ci tengo).. fa caldo, se si toccano le lenzuola si sente che emanano calore.. è il deserto! Anche il mio pc ha la tastiera che scotta o quasi, è giunta l’ora di ritirarsi, oggi niente itinerario con l’orologio gps, ho fatto alla fine poca strada e sto imparando a riconoscere la zona. Domani spero di cominciare una nuova piccola sfida!

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Giovedì 09 agosto 2007 – km 62598

Oggi nulla di fatto nel settore ottico.. Idir non era disponibile e così sta mattina dopo il messaggio un po’ deludente di Mustapha che mi avvertiva della indisponibilità del fratello, mi è venuto un po’ di sconforto, mi sembra quasi di perder tempo, avrei voluto fare il giro delle dune e fermarmi dalle famiglie berbere spostate verso l’Algeria.. nulla di fatto quindi da questo punto di vista e così decido di non mollare comunque il colpo, prendo la  mia Terry e mi dirigo verso la tenda di Idir, circa 20 km di sterrato che cominciano ad essermi familiari, arrivo là e mi sa che il mio orologio gps non ha fatto in tempo a registrare il pezzo di strada.. non importa, tempo di prendere un the e di piegare la tenda che avevamo fatto su alla meno peggio 3gg prima e saliamo in macchina in direzione di Rissani, sta volta quasi via  asfalto superando una Erfoud che alle 11,00 di mattina dà il meglio di sé soprattutto nel piccolo mercato di bestiame. Raggiungiamo Rissani senza nessun problema, stranamente neanche un controllo della Polizia marocchina, la strada è sgombra e sinceramente mi sembra molto strano.. finora all’inizio di ogni paese ho sempre trovato dei posti di blocco anche ben attrezzati con un marchingenio dotato di una serie di chiodi che, quando un sospetto non si ferma, viene buttato direttamente sui pneumatici.. qui non serve la pistola contano i fatti! Chiodi di 8 mm circa di diametro lunghi almeno 4cm saldati a delle barre pieghevoli.. bhè a me incutono timore e al gommista un bel sorriso! Oggi a Rissani è un giorno molto interessante il souk è particolarmente vivo infatti il martedì, il giovedì e se non sbaglio il sabato sono i giorni in cui dà il meglio di sé. Nella regione, a detta di Mustapha, questo mercato ha una grande rilevanza per il bestiame, pecore, montoni, asini tutti lì attendono nuove famiglie. E’ un souk interessante ma nulla a che vedere con quello di Marrakech.. questo è piccolo, impolverato (non c’è cemento né asfalto), ma è sicuramente interessante soprattutto per il fatto che è più per quelli del posto che per i turisti. Abbandonata la cittadina ci ritroviamo in un buon hotel campeggio povero nell’aspetto e nei servizi ma con un’ottima cucina, da qui ci dirigiamo a curiosare il villaggio di Taouz che a tutti gli effetti non è altro che un avamposto militare con un piccolo bar ristorante e con pochi abitanti. Da qui parte la pista verso Zagora, 260 km nel nulla, mi piacerebbe percorrerla ma da solo non mi fido.. certo con 2 fuoristrada la cosa cambierebbe..  Decidiamo di ritornare in dietro e guardando il paesaggio mi rendo conto che la strada asfaltata taglia una piana regolare e perfetta.. infatti questo prima era il fondo di un lago.. ora non rimane altro che uno superficie dura dal colore biancastro dato dal sale mischiato al giallo paglierino della sabbia, più in là verso est le dune prime più scure e quasi rocciose cedono il passo, man mano che ci si avvicina a Merzouga, a quelle vere e proprie sovrastate dalla Gran Duna.. a ovest si vedono le montagne ogni tanto delle piccole lingue gialle fanno apparizione sono dei piccoli depositi di sabbia spostata dal vento. Superato il villaggio di  Adrouine poco dopo una leggera salita e una curva a sx prendiamo a dx per la pista che in un attimo ci avrebbe portato alla tenda di Idir.. ci guardiamo indietro e sta arrivando la tempesta.. non sto a spiegare in cosa consiste, chi non ci cade dentro non può capire, tempo di fare due foto e di guadagnare qualche km, veniamo raggiunti, la sabbia entra dai finestrini e dalle portiere (ovviamente erano chiusi) non si vede più nulla se non una coltre di sabbia che ci viene addosso.. che fare.. ci fermiamo in attesa.. punto il muso contro vento che nel frattempo ha cambiato direzione.. infatti se pochi minuti prima spingeva la sabbia da dietro ora me lo trovo circa davanti. Perdiamo un poco l’orientamento, aspettiamo ancora un po’ poi troviamo un barlume di pista dopo 5 minuti guadagniamo l’albergo vicino alla tenda.. caspita eravamo praticamente lì eppure.. Saluto la famiglia e incomincia a piovere e forte.. nella sfortuna ciò mi agevolerà il ritorno all’ Auberge du Sud, se da un lato le piste diventano meno visibili in quanto la sabbia le ha un po’ nascoste, dall’altro l’acqua caduta ha appesantito il terreno e il vento solleva molta meno sabbia. Giunto all’albergo in fretta, tempo di fare due chiacchiere, doccia e cena e mi ritrovo qui a raccontare questa esperienza.. spero che le foto rendano almeno la metà del reale.. Ho parlato con Mustapha domani si va dietro alle dune verso le altre famiglie berbere.. o almeno spero! Esco dalla camera e vado a curiosare dietro all’albergo.. ci sono delle tende berbere colme di turisti italiani.. provo un po’ di vergogna.. non so perché la provo e basta, sorrido nel pensare che tra quelli che battono i tamburi e fanno un po’ di musica ci sia il mio amico Atman.. il mondo è piccolo anche in Marocco.. ed intanto piove!  

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Venerdì 10 agosto 2007 – km 62871

Oggi ci riprovo.. vado dietro le dune, sì! faccio il giro dell’ Erg  Chebbi e con me ho tutti gli strumenti e gli occhiali che mi son portato dall’ Italia.. vediamo un po’ cosa succede. Sveglia di primissima mattina devo raggiungere Mustapha alla tenda infatti è praticamente da lì che inizieremo il giro, ma prima devo fare due controlli veloci al 4x4 e andare a Rissani per connettermi a internet ma soprattutto per fare il pieno.. cosa non da poco, preferisco in queste zone avere sempre gasolio in più che in meno! soprattutto considerando che potrei imboccare il distributore sbagliato che con il gasolio mi dà una bella dose di acqua dentro.. e va bene aver con sé i filtri ma se posso evitare è meglio! Raggiungo alle 10,15 la tenda e subito ci mettiamo in marcia tra sterrati e qualche piccola duna prego che il tetto del Terrano regga al peso del portapacchi, poi continuano preghiere del tutto simili facendo appello alle mie nozioni di meccanica.. partendo dalla A inizio subito quattro preghiere per gli ammortizzatori.. la pista scorre abbastanza veloce e presto mi ritrovo in una tenda berbera, il capo famiglia sui 50 anni ci offre il the e come d’abitudine restiamo una mezz’ora nell’ozio.. poi Mustapha mi dice di andare a prendere la roba da ottico.. questo signore non ci vede bene e cominciamo subito a preparare la roba.. innalzo il bellissimo banner porta ottotipo e immediatamente si alza il vento.. fortunatamente in questa zona non mancano i massi e così troviamo una soluzione sicuramente grottesca ma funzionale per procedere con l’esame. La luce dello schiascopio è bassissima in confronto a quella che c’è in giro.. ci ritroviamo sotto la tenda, con l’ombrello in parte a lenire i raggi solari ma tutto ciò non basta, non riesco a utilizzare il mio fido strumento! Aspettar sera non mi una buona idea e così si comincia alla vecchia maniera con una serie di prove.. difficilissimo! Italiano-francese-berbero o arabo, dipende solitamente alternati, per poi di nuovo francese-italiano.. fortunatamente l’ottotipo è quello con le E e così mi accontento di un cenno con il dito!  Alla fine si trova la correzione e in macchina ho anche l’occhiale.. perfetto il signore è felicissimo e subito dopo mi ritrovo la moglie e un amico che però non solo ci vedono 11/10 ma hanno anche una bella messa a fuoco per il vicino! Ogni tanto capita.. sinceramente più qui che in Italia.. sarà questione di luce! Alla fine esaminato il gruppo, il capo ci offre il pane fatto da loro alla berbera e il pranzo con loro.. non possiamo fermarci e così  ci fa su il pane in un sacchetto e via! Proseguiamo il giro e ci fermiamo alla casa fatta di terra e paglia dello zio di Mustapha e relativa famiglia, hanno anche la tenda ma tendono a usare quando fa caldo di più queste quattro mura dove in effetti all’interno si guadagnano un paio  di gradi. The e pane intinto in una bacinella con olio di oliva locale sono di norma per gli ospiti e alla fine dopo una mezzora di chiacchiere in berbero.. io stavo zitto e annuivo, comincio il controllo visivo allo zio.. c’è poco da fare un occhio che visto da lontano è già opalino.. figuriamoci visto da vicino.. dice che non ci vede da un sacco di tempo con quell’occhio.. ma con l’altro invece se la cava molto bene, 10/10 non sono male con gli anni che ha sulle spalle.. gli provo il vicino ma in effetti lui non lo usa perché non gli serve.. Che fare? Io non posso far nulla.. e così ci allontaniamo.. lo zio voleva vederci con quell’occhio, ci ho provato in tutte le maniere e spiegargli il perché no.. ma nulla da fare con lui ho fallito e così in automatico con tutta la famiglia! E’ dura, è stato molto più facile al villaggio quattro giorni fa! Risaliti in macchina passiamo altri piccoli paesi semi abbandonati, rispetto all’anno scorso ho la sensazione che un po’ di gente si sia spostata, in effetti i berberi sono nomadi, sono io che rimango legato a una mentalità tipicamente italiana. E così metro dopo metro guadagniamo Mefis, poi Begaa, attraversiamo un vecchio lago ora in secca, il fondo è diventato una crosta di sale liscia ed è un piacere schiacciare un po’ acceleratore. Raggiunto l’asfalto il resto è ormai quasi routine, prima Khemlìya, poi Merzouga ancora su asfalto poi Adrouine ed in fine imbocchiamo la pista per rientrare da Mustapha, ormai non posso più sbagliare.. in questa zona ci sono 2 antenne che ora mi fanno da riferimento.. finché ci sono va tutto bene! Rientro in albergo ormai con il buio, domani parto verso Zagora.. sto un po’ a chiacchierare coi ragazzi di qui.. mi hanno praticamente adottato!

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Sabato 11 agosto 2007 – km 63218

Oggi mi dirigo verso il grande centro turistico marocchino di Zagora.. per cominciare vado subito a Rissani, un prelievo al bancomat e il pieno sono doverosi, ma intanto che sono dal distributore faccio lavare la macchina poiché ormai faccio fatica a aprire e le portiere e a muovere i finestrini da tanta sabbia ho preso.  Mentre son in viaggio verso questa cittadina continuo a pensare al rumorino che fa la vettura.. dal benzinaio capisco cos’è: una staffa del mio paraurti anteriore non ha retto alle vibrazioni e si è tranciata.. non è un problema! Infatti, terminate le piccole incombenze, trovo con un gran tocco di fortuna non un semplice meccanico ma un saldatore.. tutto fatto per 100 dh anzi un po’ di più.. si è ammazzato per vedermi soddisfatto e un sorriso glielo strappo anche io e con la promessa di spedirgli le foto della sua riparazione! Ora mi metto in strada sul serio e prendo la “strada dei fossili” anche conosciuta in zona per la “strada dei gommisti” in quanto col caldo i pneumatici spesso vanno KO. Passo Taguerroumt, poi Tinerzif e Alnif, vallate da far brivido ai vecchi film westerns, si intravede un poco di verde rotto da tantissimi sassi neri e montagne che cedono, tutto d’un colpo, spazio ad ampie distese.. solo le foto ne rendono giustizia. Proseguo sempre per asfalto e supero Nekob, curioso la cartina per vedere a che punto sono e intravedo una pista che porta anch’essa a Zagora.. tra mille indecisioni, alla fine sono in vacanza e così mi ci butto dentro seguendo le indicazioni per Zaouïa-Tafetchna. All’inizio è una semplice pista anche facile con affianco un qualche cosa che poi diventerà una strada, poi una volta raggiunto il paese mi ritrovo in una valle tutta di sassi chiari e grandi come quelli del letto di un fiume, giro per il paese e non trovo indicazioni.. prima un anziano su un asino, poi tre religiosi, poi i bambini che mi hanno assalito, mi portano sulla retta via! Da qui devo tenere sempre la dx e continuo per un bel po’ di km.. qualche passaggio difficile si intervalla a passaggi su fiume (in secca) per poi riprendere la pista.. ma alla fine che paesaggi! Ci sono altri motociclisti in moto, li lascio passare, che manici! Complimenti non deve essere stato facile più che altro per la stanchezza che in questi posti si accumula facilmente! Raggiunta la bella città di Zagora non mi fermo subito, mi lascio dietro la stazione e proseguo ancora fino a fermarmi all’ Hotel Palmeraie 180 dh con aria condizionata e piccola piscina.. non male e a dire il vero anche la cucina è onesta! Mando un messaggio all’amico del villaggio di Sidi-Rahal.. ora attendo, se mi chiama domani mi metto in marcia verso il suo paese, altrimenti vado verso Mhamid a curiosare.

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Domenica 12 agosto 2007 – km 63430

Alla fine, dopo un paio di sms e altrettante telefonate, l’amico Kalid del villaggio Sidi-Rahal non si è fatto beccare e così a sto punto decido di rimanere a Zagora.. Dopo una sana e abbondante colazione mi sento carico da poter affrontare il negozio di un ragazzo che ieri mi si è subito presentato davanti all’albergo, non avevo ancora aperto la portiera!.. a quanto pare conosce il mio amico Matthias e dopo qualche domanda con trabocchetto capisco che lo conosce veramente (soprattutto dopo aver ricevuto via sms conferma dal comune amico).. a questo punto affronto il giovane, il fratello e il padre.. parte lo scambio.. ecco i risultati: io ci metto un vecchio cellulare Panasonic, 3 cappellini e 190 dh.. loro mettono sul piatto un bellissimo coltello tagliacarte con lavorazione berbera d’argento con manico di osso di dromedario, una catenina con la Croce del Sud (scontatissima .. lo sapevo già) e un turbante blu di prima fattura che non lascia colore ecc.. E’ stata dura volevano a loro dire che aggiungessi 450 dh.. impossibile.. e già così son sicuro di non aver fatto un gran guadagno! Finito il baratto vado verso l’officina di Aziz un altro ragazzo conosciuti ieri.. mi ha consigliato di far un saltino per curiosare il suo garage e se poi voglio, visto che ha la fossa, posso dare un’occhiata al sotto del Terrano! In meno di due minuti sono da lui, l’officina ben attrezzata e ordinata e piena di poster e di adesivi di gruppi che son passati da lui! Mi desta figura, mi da un filo di grasso nei punti necessari e poi osservando il retrotreno mi annuncia il rischio di spaccare per il carico e le piste che comunque sto facendo.. gli ammortizzatori vanno sempre a fine corse e rischio di spaccare.. trovato il problema.. trovata la soluzione.. due molle aggiuntivi al retrotreno! 2 ore scarse per la modifica fatta a regola d’arte, e una sistemata al paraurti anteriore..un giro di prova.. perfetto ora dobbiamo solo tirare un po’ le barre di torsione all’avantreno (1400 dh praticamente un affare). Finita l’operazione rischio di dover mettere la scaletta per salire in auto.. ma caspita mi sembra migliorata notevolmente! Per provarla mi dirigo a Mhamid quasi 100 km di strada mal ridotta e con molto vento.. non appena entro in città vengo fermato da un pick-up.. lo sapevo.. si comincia! Cedo alle chiacchiere e mi fermo a mangiare tanto per cambiare una frittata! Poi dopo aver bloccato la fame con questo ragazzo ci dirigiamo a vedere un bivacco che hanno fatto in mezzo al deserto. Il terrano vola sulla pista come non mai, la pista cede il passo a una duna poi ad un’altra! Perfetto funziona tutto, ora supero una piccola cresta di sabbia.. mi sembra di far surf! Le modifiche fatte hanno migliorato notevolmente il Terrano! Visto il bivacco (vuole 250 dh a testa non è pochissimo ma è incantevole) torno a Zagora, un rumorino mi insegue, sarà il vento ma meglio controllare! Torno al garage di Aziz contento per la preparazione.. parlo con loro del difetto e controllano subito l’anteriore! Devono essere tarati i mozzi anteriori che hanno preso gioco! Per loro di qui è un gioco da ragazzi! Nel frattempo sono già le 18,30 e lavorano senza fermarsi alla Terry.. faccio due foto e decido di stamparle sul posto.. sono troppo gentili! Scatta il sorriso e ci divertiamo a fare il calendario fotografico 2008 dell’officina! Risultato finale.. avrò speso circa 8 euro di carta fotografica ma alla fine mi hanno chiesto 150 dh per la taratura dei mozzi, poi mi hanno pulito il filtro dell’aria e senza che glielo chiedessi tutti i vetri! Grazie. Rientro in albergo una doccia veloce, una lavatina agli indumenti e cena. Domani si parte verso Marrakech.

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    Lunedì 13 agosto 2007 – km 63911

Oggi mi metto in marcia verso Marrakech, la Terry è in perfetto stato e dopo aver caricato i bagagli passo a salutare gli amici del piccolo bazar.. mi ritrovo un ragazzino in macchina da portare a Agdz.. meglio così, ho un po’ di compagnia e grazie a una sua dritta mi becco pure un pezzo di sterrato nella Val du Drâa.. a poco più di 4 km dalla cittadina ci immettiamo sulla strada principale per poi fermarci subito dopo in un bellissimo negozio di tappeti, è dello zio che dopo avermi ringraziato con un buonissimo the senza cercar di vendermi qualche cosa mi ospita nel retro del locale dove ci fermiamo un po’ sorseggiando la bevanda berbera e prendendo fiato.. Riprendiamo la macchina e ci ritroviamo in tre, il piccolo, un loro amico ed ovviamente io.. lì lascerò sulle montagne prima di Ouarzazate..  proseguo la strada da solo, la fame si fa sentire e così mi fermo a Amerzgane, dopo una classica tajine, e due chiacchiere con il ristoratore, un tipo decisamente eclettico, mi metto in marcia, la strada è molto bella, s’ inerpica velocemente con paesaggi stupendi dove il rosso della terra fa da padrone e raggiunto il Tizi-n-Tichka ribecco un signore che c’era con me in traghetto.. incredibile! Km dopo km raggiungo Marrakech.. dopo un breve giro comincio a ritrovarmici.. Perfetto alle 18,00 ho già parcheggiato al sicuro la macchina al centro sanitario (come l’anno scorso per la moto) e trovato alloggio, dopo qualche tentativo fallito, all’ Hotel El Atlal.. 300 dh per una camera con tre letti con bagno, doccia e acqua calda.. c’è odore di vernice.. lo stanno sistemando ed è non solo bello esteticamente ma pulito! Domani arriva Morgana.. sicuramente le piacerà e poi è molto comodo per raggiungere la piazza Djemaa El Fna!

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         Martedì 14 agosto 2007 – km 63935

Flipper

E’ arrivata Morgana e così non appena ci siamo sbrigati con i bagagli in albergo ci lanciamo a curiosare la città. La sento mia questa Marrakech, i profumi che già conosco, le facce già viste, le strade tutte uguali ma con quei dettagli che però le rendono diverse. Non sto a dire quanto abbiamo camminato ma oltre al Museo di Marrakech, passiamo alla Madrasa Ben Youssef poi un salto alle concerie con tanto di litigio per il pizzo da pagare per tre foto in croce, ovviamente loro ci han provato, noi non abbiamo ceduto se non con 30 dh in tutto (accompagnamento, guida, foto), per poi ritornare a curiosare la Koubba almoravide. Ho ritrovato il negozietto del mio amico delle spezie.. anche sta volta via libera alla telecamera e ci siamo divertiti un bel po’, ha un sacco di prodotti-medicinali berberi.. e poi come li spiega lui.. non li può spiegare nessuno. Cena nella piazza Djemaa El Fna  a base di tajine, couscous e spiedini.. il tutto per soli 85 dh in due! Una immancabile cola su una delle terrazze che danno sulla chiassosissima piazza e la giornata si conclude con tanta stanchezza sulle spalle! Domani gita e si ritorna a Marrakech! 

Morgana

Sono sfinita dal viaggio e dalla giornata ma mi sento di ringraziare Marrakech per il caloroso abbraccio che e’ in grado di dare a chi si affaccia per la prima volta ai suoi suoni e ai suoi colori.

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Mercoledì 15 agosto 2007 – km 64170

Flipper

Sveglia presto, oggi ci aspetta una bella gita alle cascate del Ouzoud, cerco di prendere la strada più veloce da Marrakech, ovviamente sbaglio e così un poco alla volta tra una stradina di campagna e un’altra finalmente troviamo la “retta via”.. Passiamo Sidi Rahal, quel famoso villaggio dove avrei dovuto dar una mano.. altro che paesino di montagna povero, a me è sembrato tutt’altro, poi superiamo Tamelelt, El Kelâa des Srarhna , poi percorrendo la statale per Fès, superiamo lo svincolo per Bzou, finalmente dopo un tentativo vano troviamo questa stradina che, oltrepassato un paesello sulla carta inesistente, comincia ad arrampicarsi.

Morgana

Finalmente dopo tanta strada in mezzo al bellissimo paesaggio offerto dalle Gorges de l’Oued el Abid, con sosta velocissima per prendere una piantina grassa a cui non ho saputo resistere, arriviamo ad Ouzoud un paesino molto trafficato dove sembra di essere in una località di villeggiatura. Infatti è pieno di  campeggiatori ed è tutto perfettamente organizzato, proseguiamo per un breve tratto poi decidiamo di fermarci in un parcheggio.. un  ragazzo ci  dice che alle cascate si va’ a piedi.. naturalmente ci aiuta a parcheggiare e si propone come guida.. ci indica un chiosco dove degustiamo della buonissima tajine e sorseggiamo acqua fresca, intanto come da precedente accordo aspettiamo la nostra guida che puntuale si presenta. Ci conduce al limitare delle cascate così da poterle ammirare dall’ alto inutile dire che è uno  spettacolo da  lasciar senza fiato.. anche se in parte modificate per alimentare i mulini che sfamano gran  parte dei locali.. proseguiamo scendendo di  quota attraversando ponticelli e piccoli ruscelletti altro che donna avventura.. cado su un sassetto scivoloso e  finiamo sia io che flipper, mio prode salvatore, con le scarpe bagnate e un  sacco di  risate in più poco male a parte la figuraccia! Proseguiamo sempre più giù fino alle rive dove la cascata si ferma, molta gente fa il bagno e si  riposa.. da questa posizione scorgiamo  ancora  meglio il  meraviglioso arcobaleno che la cascata ci regala come saluto. Risaliamo fino al parcheggio stanchi ma appagati e alla fine il nostro amico guida anziché i pattuiti 80 dh se ne becca 65 dh e le vecchie scarpe di Flipper. Non è ancora finita dobbiamo recarci a Demnate ad  ammirare il  ponte naturale.. l’acqua ha scavato il terreno creando così un passaggio.. sopra si trova una bellissima balconata sul panorama dai forti colori! Una  breve vista ma meritata a pieno e  poi di  ritorno a Marrakech.

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Giovedì 16 agosto 2007 – km 64380

Flipper

Oggi dobbiamo andare a Telouèt, è giovedì e c’è il souk settimanale. Partiamo non troppo presto.. siamo anche in vacanza, da Marrakech prendiamo subito la strada giusta seguendo prima le indicazioni per Fès poi per Ouarzazate, l’asfalto scorre veloce o quasi, in effetti pur cercando di mantenere gli 80-90 km/h, tra furgoncini e camion di ogni sorta, impieghiamo due ore circa a raggiungere il Tizi-n-Tichka, poi dobbiamo andare al paese di Agouim per fare il pieno (in questa strada non ci sono distributori dopo Aït-Ourir) e invertire la rotta risalendo verso il passo per poi svoltare in direzione di Telouèt. La strada asfaltata con brevi tratti di sterrato ci regala panorami mozzafiato. Attraversiamo piccole vallate dai forti contrasti, il verde dell’agricoltura e delle piante bagnate da un ruscelletto stacca con il rosso della terra, uno spettacolo. Raggiunto il paese di Telouèt veniamo subito assaliti da due “guide”.. per la legge del non farsi rompere le scatole troppo, ne prendiamo subito una (altrimenti ogni 30” se ne sarebbe proposta un’altra) ovviamente per ben 30 dh. Ci mostra il souk, ormai sono le 13,30 passate e il mercato volge al termine pur mantenendo un certo fascino, ci dirigiamo alla kasbah dei Glaoui e tra foto e piccole riprese mi sento un turista giapponese! Morgana lo sa che non amo viaggiare con a tracolla la macchina fotografica e la telecamera e spesso mi guarda vedendomi un po’ impacciato con i due apparecchi contemporaneamente..  Non importa oggi sono un turista proprio come tutti gli altri.. tra una chiacchiera e l’altra il tempo scorre veloce, la guida poi ci porta in un magazzino berbero.. che novità del resto.. il negozio è veramente bello, ma non abbiamo ancora mangiato e così dopo belle delucidazioni sui tappeti e i significati dei simboli ricamati, andiamo ad un bellissimo ristorante-hotel vicino.. contrattato un po’ il prezzo, mangiamo divinamente e ritorniamo come da promessa fatta al magazzino.. dobbiamo fare dei baratti. Nulla di fatto alla fine.. come sempre vogliono le nostre cose ma anche dei soldi, e noi del resto ci siamo prefissati di fare un baratto senza metterci nulla monetariamente parlando. Abbiamo giocato un po’ e sicuramente perso un bel po’ di tempo! Riprendiamo la strada già iniziata verso Aït Benhaddou, l’asfalto presto si trasforma in una pista, nulla di insormontabile, ma da farsi lentamente. A parte qualche passaggio complicato, il resto si può fare anche con una macchina a patto d non pensare a come ne possa uscire. I locali dicono che si può fare, io sinceramente con un auto delle nostre all’italiana non ci proverei neanche, ci lascio la coppa dell’ olio ancora prima di iniziare! La pista costeggia su un crinale e poi l’altro tutta la valle o meglio il canyon! Solo le foto possono darne un’ idea! Un’ esperienza unica, sono contento della scelta fatta. Procediamo lentamente, spesso a passo d’uomo onde evitare danni inutili, raggiungiamo il paese di Aït Benhaddou al tramonto e troviamo posto in un alberghetto molto carino. L’Auberge Al Baraka si affaccia su una vecchia Kasbah. Domani un po’ di foto in questa bellissima zona dove sono state girate scene di film del calibro di “Lawrence d’Arabia”, “Sodomia e Gomorra”, ”Gesù di Nazareth” e poi verso le Gorges du Dadès..      

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Venerdì 17 agosto 2007 – km 64814

Morgana

Partiamo prestissimo dopo una colazione ricca e golosa con focaccine tipiche di qui e caffè nero che in Marocco è ottimo. Ci dirigiamo verso Ouarzazate, non prima però di aver fatto una sosta sui promontori desertici scenari di molti film. Ci spostiamo verso la Vallèe du Dadès e giungiamo alle Gorges du Dadès.. davanti a noi si aprono scenari da favola alcune rocce sono state modellate dal vento assumendo forme che descrivere sarebbe difficile.. assomigliano a dita di scimmie, o meglio così qui sono soprannominate. Dopo aver visto queste gole proseguiamo e ci dirigiamo verso le Gorges du Todràa che si  presentano ai nostri occhi maestose e belle quanto le precedenti ma dalla morfologia totalmente differente, qui le rocce sembrano a righe! Ci fermiamo a mangiare sotto una tenda, giusto il tempo di rilassarci un attimo e poi siamo di nuovo in esplorazione, scattiamo qualche foto dove il cielo sembra dipinto e ripartiamo. Oggi vogliamo raggiungere il deserto e ci sono  tanti chilometri da fare. La temperatura sale, il termometro della macchina indica 39°.. passiamo per Erfoud e ci dirigiamo su una pista che porta nel deserto per salutare l’ amico guida Idir e la sua famiglia. Idir non c’è, si trova a Mèknes per lavoro, i suoi famigliari ci ospitano nella loro casa-tenda e beviamo un the alla menta a dir poco squisito.. e io mi ritrovo a pensare, guardando il tramonto che scende, a dove mi trovo e a quanto questa realtà sia differente dalla nostra. Il sole cala velocemente e ci ritroviamo malgrado la permanenza limitata presso i nostri amici a fare il deserto di notte per giungere all’albergo. Non avevo capito che si trovasse in mezzo al deserto e nel buio mi domando come  possa Flipper trovare la strada, ma ormai non rimango più stupita di nulla tra poco lo faranno  berbero ad honorem per le capacità dimostrate! L’ Auberge du Sud è molto carino, ceniamo all’ aperto e poi restiamo a riposare sui materassini che ci hanno fatto prima da sedia.. intanto una musica di tamburi e voci che parlano un’ altra  lingua ci cullano nel relax.. 

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Sabato 18 agosto 2007 – km 64930

Flipper

Oggi vogliamo fare un po’ i turisti e così visto che è sabato cogliamo l’occasione per visitare il souk di Erfoud, prima però raggiungiamo via pista il lago presso Merzouga.. rispetto a settimana scorsa si è rimpicciolito un bel po’! Tempo di fare due foto, purtroppo i fenicotteri rosa sono dall’altra parte, riprendiamo la strada asfaltata e ci dirigiamo a Rissani, poi giunti a Erfoud, cominciamo a girare alla ricerca delle ciabatte per me (visto che le mie hanno un nuovo proprietario, un amico dell’Auberge du Sud), di uno scialle per Morgana e alla fine spesa fatta ci ritroviamo in un negozietto di tappeti.. non volevamo prendere nulla.. ma c’era un tappeto veramente bello.. 400 euro! Impossibile.. lo spuntiamo a 130 e così, tutti contenti, andiamo all’ internet-caffè. Dopo un’ oretta in questo locale dove si sta veramente bene viste le bellissime pale di un gran ventilatore che danno un notevole sollievo, torniamo al negozietto per farci spiegare i simboli berberi sul tappeto.. risultato un video stupendo e un altro tappeto leggermente più piccolo spuntato con 450 dh barattando in aggiunta un paio di scarpe e un pantalone di Morgana con in aggiunta due vecchi occhiali da sole Persol! Non so chi ha fatto più l’ affare ma qui è così! Abbiamo guadagnato però un invito a casa sua per pranzo per conoscere la sua famiglia. Ripartiamo verso la tenda di Mustapha e da lì ci portiamo verso le montagne a nord-est di Erfoud per visitare le fabbriche dove vengono tagliati i sassi dai quali si ricavano i fossili. Finita la gita rincasiamo via pista all’Auberge du Sud. Domani facciamo il giro del deserto!  

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Domenica 19 agosto 2007 – km 65220

Morgana

Come di consueto ci svegliamo presto e dopo un’ abbondante colazione ci dirigiamo alla tenda di Idir a prendere la nostra guida Mustapha. Ci avventuriamo nel deserto per chilometri e chilometri andiamo a visitare questa immensa distesa di sabbia che cambia colore e aspetto a seconda della zona attraversata. Ci ritroviamo da un paesaggio rosso fuoco ad uno nero lunare e poi ancora a uno blu berbero! Ci fermiamo alla tenda dello zio di Mustapha, ci sono tante persone, stanno preparandosi ad un matrimonio al quale scopriamo poi di essere stati invitati.. un grande onore riservato a pochi ma oramai Flipper sembra essere uno di famiglia.. ma ahimè non potremmo esserci perché saremo già in viaggio verso casa. Proseguiamo per un lungo tratto di  pista dove gli unici compagni di viaggio che abbiamo sono cammelli al pascolo e un simpatico gruppo di intelligenti caprette che per fare la siesta al fresco si sono radunate sotto l’unico albero disponibile! Arriviamo alla tenda di quel signore a cui Flipper ha fatto l’esame visivo e dato l’occhiale.. veniamo accolti con la consueta ospitalità.. qui sembra di essere in un altro mondo. L’idea che noi occidentali abbiamo e’ totalmente sbagliata, per nostra sventura vediamo solo una piccola parte di questo popolo generoso e altruista e spesso non è la migliore.. qui ci offrono pane cotto nel loro forno che dista pochi metri dalla tenda ed è fatto di terra, olio d’oliva che qui sa davvero di olive e frutta secca.. oltre all’immancabile the preparato con abilità da una delle figlie che ce lo porge con un sorriso, una ragazza di una bellezza semplice ma visibile.. Restiamo un po’ ma poi dobbiamo proseguire, andiamo a visitare un’oasi che si presenta bellissima e rigogliosa come quelle dei film! Così all’improvviso in mezzo al nulla una macchia verde ricca di palme e con sorgenti di acqua al suo interno.. restiamo un po’ riposare e poi si riprende la marcia verso la valle delle rose..  Troviamo un posto dove ce ne sono molte, le raccogliamo con le nostre mani.. una grande soddisfazione, questa vacanza è molto faticosa ma ne vale la pena, se non vuoi perdere nessuna di queste bellezze! Siamo arrivati  alla fine del nostro giro ma un’amara sorpresa ci aspetta, Flipper che ha sempre l’orecchio teso si accorge che c’è un rumore strano, si è dissaldato il paraurti e alcune viti ci hanno abbandonato per strada, lui e Mustapha si adoperano per fare una riparazione di fortuna e dopo aver riaccompagnato la nostra guida a casa ci dirigiamo verso Erfoud a cercare le viti e un saldatore.. troviamo tutti e due e con la consueta disponibilità locale la saldatura viene eseguita subito! Ora possiamo tornare a “casa nostra” stanchi ma felici e tranquilli.

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Lunedì 20 agosto 2007 – km 65451

Flipper

Questa mattina, per cambiare sveglia all’alba.. anzi prima alle 4,15 ho gli occhi aperti, fra poco usciamo per andare a far l’albata tra le dune. Alle cinque siamo già in sella di due bellissimi dromedari, il mio maschiaccio simpaticissimo, accetta volentieri qualche carezza anzi si appoggia con la mano.. io non aspettavo altro e ci gioco un po’. Il dromedario di Morgana, bianco bellissimo è una Lei un po’ lunatica e si fa fatica ad avvicinarla per accarezzarla. Velocemente saliamo le prime dune poi altre e alla fine ci sediamo sulla cima di una in attesa che il sole faccia un occhiolino.. aspettiamo un bel po’ purtroppo c’è nuvolo e dobbiamo un po’ accontentarci. Ritornati dal giro, una abbondante colazione. Subito dopo controllo il lavoro del meccanico di ieri.. sistemo due viti della calandra davanti non perfettamente montate, olio ok, il tubicino dei lavavetri che con il caldo ogni tanto si stacca, il liquido refrigerante.. tutto è in ordine. Pronti partiamo verso la tenda di Mustapha, ci aspetta per pranzo. Durante la pista sento un altro rumorino.. spengo il motore e scendo, dò due colpi al paraurti anteriore e in un attimo capisco il problema.. si è rotta la staffa dx vicina al passaruota.. ovvio ieri era l’unica che aveva resistito alle sollecitazioni.. penso di aver fatto ormai quasi 1000 km di pista e due rinforzini sono più che tollerabili, più tardi andremo dal saldatore. In venti minuti raggiungiamo la tenda. Il Couscous casalingo è tutta una altra cosa, rispetto a quello dei ristoranti, povero ma altrettanto saporito, guadagna 100 punti solo per essere mangiato lì sotto una tenda berbera, senza dimenticare il buon the alla menta che qui si usa anche durante il pranzo.   

Morgana

Dopo il pranzo, vinti dalla sazietà, dal gran caldo ma soprattutto dalla pace che si respira nel deserto sotto la tenda dei nostri amici ci assopiamo..  felicissima faccio le nanne con una capretta con meno di due mesi sulla pancia.. che stanca anche lei si addormenta con me che le faccio le coccole! Ci svegliamo ritemprati e prendiamo il terrano per recarci a Erfoud in un punto internet per vedere a che punto sono gli occhiali.. niente! sono ancora fermi in giacenza. Usciti dal internet-caffè incontriamo Mustapha, l’ amico dei tappeti, che pur sapendo che abbiamo già mangiato, ci vuole casa sua, non vuole sentire ragioni.. qui l’ospitalità non ha eguali e così ci troviamo nella sua splendida ed enorme casa con tutta la sua famiglia che ci accoglie con un calore che ci fa davvero sentire come a casa nostra se non di più. Fatima, sua moglie ottima cuoca, ci prepara un sacco di cose buonissime e, sotto gli occhi curiosi dei bimbi della famiglia, mangiamo a sazietà. Mustapha e Fatima scherzano tra loro e con i figli, è un piacere vederli, sono davvero una famiglia fuori dal comune ed è rilassante passare del tempo con loro. Dopo il nostro secondo pranzo ci rechiamo dal saldatore per sistemare l’altra staffa del paraurti che dovendo reggere il peso di tutto il paraurti il giorno prima si è dissaldata anche lei! Mustapha ci scorta dal saldatore da cui siamo andati il giorno prima che è tra l’altro un suo amico. Ci fa compagnia mentre riparano la macchina e ci dà appuntamento per il giorno dopo.. ci vuole suoi ospiti a pranzo, a cena e anche a dormire! Non vuol sentire ragioni, dice che siamo della sua famiglia.. Non possiamo rifiutare.

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Martedì 21 agosto 2007 – km 65570

Flipper

Gli addii nel deserto sono incredibili, oggi è praticamente l’ultimo giorno nel deserto, di nascosto paghiamo l’albergo per andare prima alla tenda di Idir per salutare la famiglia e dar le foto alla nostra giovane guida, poi a Erfoud per pranzare a casa di Mustapha (tappeti)! Mi sento  in colpa! Tutti ci vogliono da loro, ci chiedono di ritornare a trovarli.. ci dicono che siamo ormai parte di un’unica famiglia, ed io mi sento una trottola in questo deserto tanto grande e pure così piccolo! Se sta mattina abbandonando la tenda di Idir sentivo il vuoto dentro di me, cosa già provata del resto nel salutare i ragazzi dell’Auberge du Sud, continuo a provare questa sensazione.. come se una vocina mi dicesse di rimanere.. questa non è la mia vita ma sicuramente una parte di me resterà qui nell’Erg Chebbi! Raggiunto il negozio del figlio di Mustapha rimaniamo coi due più di un’ora, si aggiungono anche una coppietta di Bologna che, dopo aver fatto due acquisti vengono invitati con noi a pranzo a casa del nostro amico.

 Morgana

Sono straniti mentre accettano l’ invito a pranzo, poco prima mi avevano chiesto cosa ci facevamo in un negozio se non dovevamo fare nessun acquisto.. se non avessi fatto questa esperienza, probabilmente me lo sarei chiesto anche io, cosa ci fanno due italiani tutto sommato stranamente vestiti e anche un po’ sporchi in un negozio sdraiati per terra sui tappeti a bere the.. ma ora mi sembra perfettamente normale anche io come Flipper sento già la mancanza del deserto e della sua gente e anche delle sue caprette! Andiamo a casa di Mustapha, la sua famiglia ci accoglie davvero come se fossimo parte del loro nucleo parentale.. mangiamo la tajine più buona di tutta la vacanza! Fatima è impareggiabile! Dopo pranzo con i bolognesi al seguito ci rechiamo a prendere lo chef di Khemlìya e ci rechiamo al villaggio della musica dove seguiamo con interesse (e partecipiamo attivamente ballando) ad uno spettacolo organizzato solo per noi naturalmente accompagnato da ottimo the. Ci prendiamo un po’ di tempo per lasciare in infermeria, che è poi anche il fulcro del paese, le cose che abbiamo portato penne, matite, fogli, vestiti.. e tutto ciò che con l’aiuto di amici siamo riusciti a recuperare. Si riparte.. una brevissima sosta a casa dello chef che ci invita a rimanere a mangiare.. con rammarico siamo ancora una volta costretti a rifiutare, questa gente è meravigliosa! Ti dà veramente il cuore.. Andiamo a salutare Atman, al magazzino berbero, vogliamo anche informarlo del percorso che il pacco di occhiali sta’ facendo per arrivare a lui, ci offre una focaccia ripiena e ottimo the e dona dei datteri a Flipper, io sorrido perché leggendo la guida ho appreso che si regalano in segno di grande amicizia. Ma non sono solo i datteri a dirmi che oramai davvero Flipper è entrato anche nei loro cuori anche se un berbero con gli occhi azzurri io ancora non l’ho visto! E’ ora di un altro addio che sicuramente diventerà un arrivederci! Portiamo i bolognesi al pulman e corriamo al magazzino del figlio di Mustapha, poco dopo arriva anche lui. ci accomodiamo all’ esterno del negozio sul marciapiede sui tappeti senza scarpe.. quanta libertà si respira! So già che mi mancherà anche questa. Ci incamminiamo verso casa dove ci aspettano degli spaghetti fumanti in gran quantità e intanto che li mangiamo ridiamo perché un grillo è entrato e loro continuano a urlare “srada” e noi “grillo”.. Flipper si sposta e mi scavalca e di colpo io lo indico e lo chiamo “srada” e ridiamo tutti, alle volte non serve parlare basta sorridere e ci si capisce uguale. Finita la cena un giretto a piedi, incontriamo il capo della polizia locale, una persona distintissima e gentile che ci ripete che siamo a casa nostra.  Torniamo a casa e giochiamo al pc con il giovane negoziante! Scambio di mp3 e poi a dormire in una sala stupenda su dei tappeti morbidissimi che ci fanno da materassi e le pale di un ventilatore che ci rinfrescano! Ospitalità berbera!

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Mercoledì 22 agosto 2007 – km 66010

Flipper

Oggi.. sveglia quasi all’alba, andiamo a Fès! Dopo gli ultimi saluti, finalmente in marcia! La strada corre veloce sotto le gomme della Terry, passiamo la valle dello Ziz poi raggiungiamo le Gorges omonime, tempo di fare due foto e riprendiamo la strada.. Superato il paese di Rich e raggiunta Midelt, ci fermiamo a mangiare. Abbiamo percorso più di 250 km.. ma mi sembra di essere sempre indietro.. qui le strade sono lente, vuoi perché ci si ferma a fare una foto, vuoi perché si rallenta per un trattore o per un controllo della polizia, vuoi per il tempo perso a far lavare la macchina ( ma volevo controllare anche il sottoscocca prima del rientro ).. ma alla fine mantenere una buona media èdifficile. Tempo di una buona tajine in un ristorante, ahimè molto turistico, e ci rimettiamo in viaggio senza digerire. La strada praticamente di montagna ci porta verso Azrou, attraversiamo la bellissima foresta di cedri e abbiamo la fortuna di incontrare anche sta volta le scimmiette locali. Poco prima di raggiungere la cittadina troviamo la deviazione per Ifrane. Questa città con un turismo tipicamente marocchino è veramente bella e ben tenuta, che case! Anzi che ville!  Ormai il deserto è lontano e guardando Morgana ci capiamo al volo.. il nostro Marocco ormai è alle spalle. Arriviamo a Fès in prima serata, qualche falsa guida ci prova, ma ormai sappiamo come gestirli e dopo un poco di tempo perso troviamo facilmente la strada per la Medina.. cerchiamo un albergo, ma qui il problema non è trovare da dormire ma un buon posto dove mettere la macchina.. alla fine andiamo alla Pensione Dalila, dove mi ero già fermato l’anno scorso. Tutto fila liscio.. hanno ampliato il pseudo parcheggio e così con 30dh posso lasciare la macchina in sicurezza per 36 ore! Alla pensione ci chiedono 200dh per notte in una camera con bagno. Prezzo più che onesto tenendo conto che siamo ai piedi della medina in un buon punto strategico e in un alberghetto discretamente pulito e familiare. Andiamo a mangiare in un ristorantino consigliato.. non possiamo tesserne le lodi in quanto abbiamo mangiato veramente poco infatti non siamo in forma, il pranzo di oggi ci ha un po’ messo sottosopra.

 

 Giovedì 23 agosto 2007 – km 66010

Flipper

Oggi la Terry rimane ferma.. si gira a piedi! Dopo una buona colazione si parte per il giro di Fès El Bali (la parte storica), in poco tempo tra un errore di direzione e un altro attraversiamo il souk dei gioiellieri, quello dei calzolai, quello degli ottoni e dall’artigianato poi quello della frutta e verdura sicuramente meno turistico ma molto colorato. Passiamo alla Madrasa Bou Inania ( 10dh l’ingresso.. merita è stupenda ) e facciamo due foto all’orologio ad acqua che si trova giusto in faccia. Il caldo si fa sempre più sentire e anche la fame comincia a tirare i morsi! Apriamo, più per curiosità che altro, la guida della “Rough Guides”.. e sotto la voce ristoranti.. “Pizzarella” vicino a Place Mohammed V a Fès el Djedid (la città nuova)! Ok si va là! Non accetto commenti, dopo un mese o quasi di Couscous e Tajine, ho bisogno di qualche cosa che mi ricordi anche lontanamente l’Italia. Con meno di 10 dh un Petit Taxi ci porta in loco.. e devo ammettere che le pizze non sono per niente male! 4 grandi e i nostri stomaci stanno meglio.. i ragazzi della pizzeria sono esterrefatti.. ma noi soddisfatti! Giretto per sgranchire le gambe in questa Fès, nuova, commerciale e alla fine con un altro Petit Taxi andiamo in albergo. Siamo stanchi! Si dorme!

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Venerdì 24 agosto 2007 – km 66362

Morgana

Eccoci pronti! Sveglia di buon mattino.. sembra paradossale ma io e Flipper, anche quando siamo in vacanza, siamo svegli all’alba! Meglio così, qui le distanze sono grandi e prima di parte meglio è! Ci lasciamo alle spalle Fès senza tanti rimpianti, solo il deserto continua a tornare nei nostri pensieri, e ci dirigiamo verso Asilah passando per Rabat che intravediamo dall’autostrada. Ci dirigiamo verso il mare, due giorni di assoluto relax prima della partenza. Arriviamo in questa piccola cittadina che sembra la copia marocchina-portoghese di uno dei nostri paesini liguri e ci sistemiamo in un bellissimo albergo con piscina che poi si dimostra una scelta azzeccatissima perché al mare non si può stare tira troppo vento. Mangiamo pesce e paella in un ristorantino tipico vicino alle mura dei bastioni e facciamo due passi, poi un po’ di riposo e piscina per ritemprare le nostre stanche ossa! In serata una pizza anzi due perché una sembra non bastarci mai e un giro sul “lungomare” e poi nanna..

 

Sabato 25 agosto 2007 – km 66362

Morgana

Anche oggi vento, sembra essersi attenuato però, infatti ci arrischiamo e scendiamo al mare, poi il sole ci abbandona e ripieghiamo in piscina un bagno veloce. Qui siamo protetti da mura quindi la temperatura sebbene senza sole è più mite anche se poi usciti dal bagno uno sparuto raggio si affaccia da dietro alle nuvole e ci si asciuga in fretta.. un  buon pranzo a base di pesce e spaghetti ai frutti di mare e poi ancora relax e la nostra giornata prosegue cullandoci fino alla cena serale dove cadiamo ancora in tentazione pizza! Poi veloci a dormire, domani si parte! Italia aspettaci.. 

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