Prefazione
Lunedì 30 luglio 2007 –
Milano – km 60880
Domani si
parte, il Terrano è pronto, sto controllando le ultime cose e sembra che
tutto torni, sono emozionato e soddisfatto per come mi sono mosso fino a questo
momento. La preparazione penso sia stata veramente accurata anche nei
dettagli.. ora è giunto il momento di mettere alla prova quello che ho
fatto.. solo sul campo potrò vedere se serviva altro! Ogni giorno
(connessione permettendo) vorrei aggiornare il sito, o meglio qualche pagina
tra le quali questa.. Dovrei riuscire a scaricare dal mio orologio gps anche
gli spostamenti giornalieri. Per poterli visualizzare basterà aver
installato Google Earth e cliccare sull’ itinerario della giornata che
interessa.
Google Earth
Google Earth per Windows
(2000, XP, Vista)
In
Strada
Martedì 31 luglio 2007 – km
61230
Finalmente si
fa sul serio anche se oggi è una semplicissima giornata di
trasferimento, partito alle 17,00 da casa mi son fermato ora a prendere fiato.
Mi trovo dopo Fréjus in un autogrill.. ma fra poco riprendo il viaggio,
infatti ho avuto problemi con l’antenna del modem del pc.. e così
domani mattina punto a fermarmi a Montpellier, nella speranza di trovare una
soluzione.
Mercoledì 01 agosto 2007 –
Km 61482
Sono arrivato
a Montpellier e dopo varie peripezie mi ritrovo alle ore
Giovedì 02 agosto 2007 –
Traghetto
Oggi
più che una giornata di viaggio è una di attesa! Si aspetta che
la nave macini le sue miglia marine, si aspetta per il pranzo, si aspetta per
la cena.. ed io che non amo aspettare.. soffro! Fortunatamente ieri sera per
digerire, vista la presenza della polizia e della dogana marocchina sulla nave,
ho cominciato ad avviare le pratiche per il mio soggiorno.. è stata una
gran mossa, son capitato al momento giusto nel posto giusto.. mentre scrivo ora
la gente è lì che si accalca per le formalità.. tutti in
coda e aspettano, con bambini in braccio, gente “profumata”, altri
fumano, con la nave che solca le onde ma lascia percepire un mare non proprio
calmo. Tornando al problema comunicazione, sono rimasto deluso da Vodafone,
caspita fino alla partenza sembrava che fosse tutto perfetto e anche a un costo
umano.. ora che son partito e ho fatto attivare l’opzione internet (che
sia il centro Vodafone che il sito della compagnia telefonica dicevano valido
per il Marocco) ad oggi non è invece sfruttabile in questo paese.. e
così punto non appena arrivo al porto, ultimate le formalità
doganali, prelevato qualche dirham (dh) e fatta l’assicurazione rca per
la Terry, a recarmi in un centro di telefonia mobile(forse Méditel),
chiacchierando sulla nave sto prendendo informazioni. Il mare abbastanza mosso
m’induce a spingermi sul ponte a far due passi! Domani sarà un bel
giorno di prova.. devo sistemare un bel po’ di cose affinché il
mio progetto fili liscio. Per adesso.. un buon the alla menta.
Venerdì 03 agosto 2007 – km
61760
Pensavo di
arrivare al porto di Tangeri quasi in orario (circa per le 9,00) ed invece mi
ritrovo in macchina per le 11,30, finalmente sono pronto a scendere a terra, fa
discretamente caldo, il forte vento in questo caso mi da’ una mano, le
pratiche doganali filano tutte lisce anche se i tempi sono assai lunghi..
finalmente per le 14,30 riesco ad accendere definitivamente il motore,
l’assicurazione che si può fare direttamente in dogana può
essere pagata in euro (80,00euro circa per un mese), e così mi ritrovo a
Tangeri nel caos di una città nel pieno del suo fermento alla ricerca di
un bancomat per prelevare almeno 2000 dh (circa 200 euro). Eppure questa cosa
all’apparenza facile e banale non si dimostra tale.. prima due banche
senza connessione poi un’altra ancora non accetta la mia tessera..
comincio a pensare a un pin sbagliato, invece è giusto! poi il cassiere
di una banca mi dice che non tutti i bancomat marocchini sono abilitati alle
nuove tessere con microcip.. altro giro altro banca.. fortunatamente poi con
l’aiuto di un altro cassiere proviamo insieme ed ecco i soldi tanto
desiderati uscire dal benedetto trabiccolo.. ora si può ragionare, posso
cominciare a muovermi, negozi Méditel per comprare una tessera
marocchina non ce ne sono in vista e così mi lancio in autostrada fino a
Larache, poi proseguo via statale per Ksar El Kebir, poi Souk El Arba du Rharb
giungendo finalmente a Meknès. Questa statale dal fondo appena
sufficiente, piena di camion carichi di frutta, tappeti e di tutto un po’
comincia a far mostra della vita dei marocchini fuori dalle grandi
città, nella loro semplicità tutto è cadenzato, sempre
uguale, un ritmo diverso dal mio sicuramente, ma il sole picchia forte qui! A
80km/h sento che i raggi mi scaldano le braccia! E vederli lì sul ciglio
della strada in attesa che passi un GranTaxi mi fa riflettere quanto qui sia dura la
vita! Giunto a Meknès ormai a sera, trovo rifugio nell’ Hotel
Ouislane (185dh+10dh per parcheggiatore) un po’ fatiscente ma abbastanza
pulito se non fosse per quei due ex-inquilini scarafaggi.. oserei definitivamente
ex! Ma tutto questo qui è normale! Un giro per il centro della vita
serale mi porta a un piccolo localino “Restaurant chez Mimi”,
inutile dirlo Mimi non l’ho vista ma con 46 dh mi son gustato un discreto
couscous, più coca, più l’immancabile acqua! Cerco un
centro di telefonia mobile Méditel ma inutile dirlo non ne sanno niente
di connessioni e così camminando trovo in un sotterraneo un circolo di
internet.. perfetto! Il ragazzo gentilissimo mi avvisa che l’unica
società marocchina con connessione ad internet per pc con tecnologia
tipo gprs è
itinerario - album
fotografico
Sabato 04 agosto 2007 – km 62155
Sveglia di
primo mattino, ho due idee in testa, la prima è fare colazione, la
seconda e ripassare per la via dell’internet-caffè, esaudite
queste necessità, più tranquillo e sereno, mi lancio nella
tappona della giornata e così attraverso l’Atlas passando per il
bellissimo Paysage d’Ito poi, non senza aver incontrato delle simpatiche
scimmiette in mezzo a bellissimi cedri, Azrou, Col du Zad, Midelt.. sulla
strada verso Rich mi fermo a fare due foto, subito un bambino accorre con un
sorriso,lo riconosco è quello dell’anno scorso.. torno in macchina
e gli do’ un cappellino, mi guarda strano e così lo appoggio su un
paletto a bordo strada, lo saluto e mi giro, il piccolo corre se lo mette in
testa e mi strappa un altro sorriso, nessuna foto potrebbe uguagliare quel che
ho provato in quel momento e mi è venuto in mente il racconto
dell’incontro tra il Piccolo Principe e la volpe. Passo le Gorges e la
valle dello Ziz.. in quest’ultima per l’esattezza a Er Rachidia mi
ritrovo coi morsi della fame! Così dopo aver fatto il pieno, mi dirigo
verso un ragazzo che mi fa segno per un ristorantino! Con poco meno di 50 dh me
la cavo in scioltezza, proseguo la mia strada accompagnato per un pezzo dal
ragazzo fino alla Source bleue de Meski, dove ha un negozietto per turisti..
inutile dirlo un ragazzo un po’ guida, un po’ venditore..
bhè alla fine si è guadagnato un pacchetto di sigarette ma niente
di più! Riprendo il viaggio verso Erfoud, il mio amico Idir alla mia telefonata
è subito pronto e così tra un the alla menta ed una chiacchierata
dopo un giro nel Souk del paese e aver comprato 6 bottiglie d’acqua mi
dirigo nel deserto dietro Idir.. Ora mi trovo a scrivere nella mia tenda con al
mio fianco il Terrano che mi presta la corrente, sono a
itinerario - album
fotografico
Domenica 05 agosto 2007 – km 62251
Comincio col
dire che dormire in tenda non è una gran comodità, ma sarei stato
fortunato a star sotto a delle stelle che solo in questi posti sono tanto
luminose! Ed invece mentre mi accingevo a spegnere il pc e a sistemare due
cose, la tenda comincia a muoversi e presto mi ritrovo dentro nella tenda
ricoperto di sabbia.. tempo di mettere le cose al sicuro e la tenda si gonfia,
ben due picchetti fissati al terreno con delle sane martellate si staccano dal
suolo! Ad un certo punto i pali flessibili si piegano e io mi ritrovo il tetto
della tenda a un palmo dal naso, le mie gambe allargate che puntano gli angoli
della stessa cercando di mantenere una parvenza di forma a questa Ferrino che
sotto le grinfie della tempesta ne resta in balia. Non so quanto sia durata ma
ho dormito a tratti, in due ho tre momenti ho provato non solo paura ma soprattutto
impotenza davanti a tanta forza della natura! Tra dormi e veglia la mattina
arriva in fretta e così per prima cosa monto la bicicletta che ho
promesso a Idir per il figlio, poi una veloce colazione in famiglia
chiacchierando con il fratello del mio amico guida Mustapha, che ridendo mi
spiega che qui è tutto normale che talvolta quel vento dura un’
intera settimana e sono costretti a barricarsi come posso in attesa che tutto
smetta. Le ore passano liete in famiglia. Idir, Mustapha ed io circondati da
tutti i piccoli della famiglia curiosiamo tra tutto ciò che ho portato
sul tetto, prendono qualche cosa e cominciamo a pensare a come distribuire
tutto il resto e soprattutto da dove cominciare la sperimentazione.. si pensava
di cominciare dai gruppi familiari che vivono nelle tende dietro alle dune, per
far ciò passiamo ovviamente per pista dall’amico del magazzino
berbero che li conosce molto bene.. sfortunatamente torna domani dalle Gorges
du Todra e così decidiamo di andare al villaggio di Khemlìya,
conosciuto come il paese della musica, Idir mi presenta al capo villaggio o
meglio al capo dell’associazione per la musica che segue anche la scuola
e conosce bene tutti.. Ci parlo per un’ora scarsa.. Perfetto domani alle
9,00 si comincia. Tutto soddisfatto ritorno con Idir al campo base tempo di
bere un the e ci ritroviamo in mezzo a un’altra tempesta di sabbia, la
tenda si piega e un paletto della struttura non regge al vento e così in
fretta e furia Mustapha ed io smontiamo alle meno peggio la ferrino, e ci
dirigiamo all’internet-caffè di Merzouga per poi andare all’
Auberge du Sud, tra sterrati in mezzo alla sabbia sollevata dal vento e al buio, i fari non bastano, stento a
capire la pista e così mi lascio guidare dalle indicazioni
dell’amico berbero.. ma come fanno?.. io non ci vedevo proprio! Cena
tipica e squisita una sistematina al pc, lavatina alla maglietta e domani si
comincia!
itinerario 1
- itinerario 2 - album
fotografico
Lunedì 06 agosto 2007 – km
62323
Mustapha ed
io ci siamo messi d’accordo per partire alle 8,15 dall’Auberge du
Sud, pertanto mi sono piazzato la sveglia sul cellulare per le 7,00..
così da aver il tempo di sistemare due cosine prima di uscire.. peccato
che non ho aggiornato l’ora sul mio telefonino e così alle 5,00 locali
mi ritrovo con gli occhi aperti, meglio! ho potuto avere
l’opportunità di fare due foto in pace anche se a dir il vero ai
piedi della duna c’era già un po’ di gente per vedere il
sorgere del sole. Dopo una buonissima colazione prendiamo il Terrano e
cominciamo a raggiungere la strada verso Khemlìya.. curiosi di vedere in
che stato è il lago, proseguiamo lungo una pista, rispetto
all’anno scorso il bacino è molto più piccolo ma sempre
ricco di uccelli.. sempre per serrati riprendiamo il cammino fino al paese
della musica. Qui uno del gruppo Gnaoua ci accoglie nella stanza principale
dell’ associazione e dopo un the e aver ascoltato questi in un assolo per
noi due, comincio a far sul serio.. 20 minuti dopo è tutto pronto per
cominciare. Mi ritrovo in una stanza con molte persone che attendono e mi
dispiace.. ma alla fine alle 13,00 quando smetto sono esausto.. per la pausa
andiamo al magazzino berbero di Atman che ci accoglie con la proverbiale
ospitalità berbera, cibo e gentilezza non sono mai abbastanza qui e tra
una chiacchiera e l’altra scatto un po’ di foto agli oggetti
esposti, così l’amico potrà avere del materiale per farsi
fare un sito.. Alle 15,45 si riparte per
Khemlìya.. e ricomincio gli esami visivi, smetto a pezzi alle
19,00 e torniamo all’albergo, sono veramente stanco e così mi
affido alla guida di Mustapha. Doccia, cena e poi la preparazione delle
prescrizioni.. pensando ai sorrisi di oggi, posso dire di essere soddisfatto!
Domani ancora! Buonanotte.
itinerario - album
fotografico
Martedì 07 agosto 2007 – km
62491
Oggi è
stata un’altra giornata molto faticosa, sveglia presto, salto (ossia
pista per raggiungere il paese di Adrouine) a un internet-caffè per
inviare mail e aggiornare il sito, per poi proseguire gli esami a
Khemlìya, la giornata l’ ho passata qui nel paese della musica con
il capo del villaggio come assistente che gestiva i controlli visivi e un altro
volenteroso che mi traduceva dal francese all’arabo e viceversa.. si
è creato un team affiatata dir poco incredibile.. oggi 27 controlli
visivi, giusto due ore di pausa che me le sono giocate nel cercare un posto che
pensavo di ricordare per mangiare con Mustapha. La giornata prosegue veloce con
il villaggio che mentre faccio il mio mestiere mi offre il the e mi coccola
alla sua maniera. Alle 18,00 riesco a finire tutto, smonto tutto e carico la
Terry ormai di colore giallo arancio da tutta la sabbia che la ricopre.. si
parte per andare verso la tenda d’ Idir dove c’è anche
l’altro fratello.. e così lasciato Mustapha in famiglia rientro in
albergo per pista ormai al buio e ovviamente con il vento che aumenta! Son
sicuro di essere passato davanti all’Auberge du Sud ma non l’ ho
visto e così, ritrovatomi ad Adrouine, ritorno indietro un pezzo sulla
strada asfaltata per poi seguire una piccola indicazione su una pista che ai
miei occhi di notte è praticamente invisibile.. ormai con gli occhi
fuori sul cofano, mentre il vento soffia deciso alzando una nube di sabbia
raggiungo l’ albergo doccia, cena squisita, buon caffè ed eccomi
che scrivo mentre il vento soffia sempre più forte. Si spalanca la
finestra.. vado a chiuderla e son già nuovamente insabbiato.
itinerario 1 - itinerario
2 - album fotografico
Mercoledì 08 agosto 2007 – km
62381
Sveglia
presto ma non troppo, una , una buona colazione in compagnia di sei turisti
italiani e poi, una volta caricato il Terrano, mi lancio sulla pista per
raggiungere l’asfalto e continuare su strada per Rissani, tempo di una
sosta per aggiornare il sito ed inviare la mail con i dati raccolti ieri,
faccio il pieno al 4x4 e al gruppo elettrogeno. Alle 11,00 sono alla tenda di
Idir.. Mustapha mi avvisa che sfortunatamente oggi l’amico non
c’è perché ha dovuto accompagnare un vicino
all’ospedale. Speravo di cominciare a fare il giro dietro le dune verso
l’Algeria e vedere un po’ come me la cavavo a far due controlli
visivi nel nulla alle famiglie berbere che abitano di là ma oggi non si
può e così mi do un po’ allo svacco, mi ritrovo sotto la
tenda berbera e dopo aver incontrato qui dei turisti e bevuto con loro un the
in compagnia di Mustapha, mi rendo conto di quanto sia diverso il mio approccio
alla cultura berbera rispetto al turista medio, sarà l’abitudine
di viaggiare in moto, sarà il fatto che parto sempre dal concetto che
quando si va in un paese straniero bisogna abituarsi alle loro abitudini e
adeguarsi sarà.. ma in effetti non mi erano molto simpatici questi
spagnoli che ho incontrato.. troppo schizzinosi e distaccati, sinceramente non
lo trovo giusto. Tra una chiacchiera e l’altra mi addormento per poi
risvegliarmi giusto giusto per il pranzo che la mamma di Mustapha ha
preparato.. couscous con formaggio di capra e un po’ di carne sempre di
quest’ultima, non contenta ci porta anche una Tajine.. per poi proseguire
con una bella anguria. Qui in Marocco è infatti abitudine mangiarla come
del resto anche il melone. La giornata prosegue a Erfoud con un giro nel souk e
ad un altro internet-caffè sistemiamo la mail di Mustapha e controlliamo
la mia. La giornata scorre veloce e ormai giunte le 19,00, una volta
accompagnato l’amico alla tenda punto via pista a rientrare
all’Auberge du Sud.. e con la luce ci prendo al primo colpo, qui mi danno
una nuova stanza ancora più bella e al prezzo speciale riservatomi anche
i giorni avanti.. se qui solitamente la gente paga 200 dh a testa per dormire
in una doppia o quadrupla e se si è soli 250 o
Giovedì 09 agosto 2007 – km
62598
Oggi nulla di
fatto nel settore ottico.. Idir non era disponibile e così sta mattina
dopo il messaggio un po’ deludente di Mustapha che mi avvertiva della
indisponibilità del fratello, mi è venuto un po’ di
sconforto, mi sembra quasi di perder tempo, avrei voluto fare il giro delle
dune e fermarmi dalle famiglie berbere spostate verso l’Algeria.. nulla
di fatto quindi da questo punto di vista e così decido di non mollare
comunque il colpo, prendo la mia
Terry e mi dirigo verso la tenda di Idir, circa
itinerario - album
fotografico
Venerdì 10 agosto 2007 – km
62871
Oggi ci
riprovo.. vado dietro le dune, sì! faccio il giro dell’ Erg Chebbi e con me ho tutti gli strumenti e
gli occhiali che mi son portato dall’ Italia.. vediamo un po’ cosa
succede. Sveglia di primissima mattina devo raggiungere Mustapha alla tenda
infatti è praticamente da lì che inizieremo il giro, ma prima
devo fare due controlli veloci al 4x4 e andare a Rissani per connettermi a
internet ma soprattutto per fare il pieno.. cosa non da poco, preferisco in
queste zone avere sempre gasolio in più che in meno! soprattutto
considerando che potrei imboccare il distributore sbagliato che con il gasolio
mi dà una bella dose di acqua dentro.. e va bene aver con sé i
filtri ma se posso evitare è meglio! Raggiungo alle 10,15 la tenda e
subito ci mettiamo in marcia tra sterrati e qualche piccola duna prego che il
tetto del Terrano regga al peso del portapacchi, poi continuano preghiere del
tutto simili facendo appello alle mie nozioni di meccanica.. partendo dalla A
inizio subito quattro preghiere per gli ammortizzatori.. la pista scorre
abbastanza veloce e presto mi ritrovo in una tenda berbera, il capo famiglia
sui 50 anni ci offre il the e come d’abitudine restiamo una mezz’ora
nell’ozio.. poi Mustapha mi dice di andare a prendere la roba da ottico..
questo signore non ci vede bene e cominciamo subito a preparare la roba..
innalzo il bellissimo banner porta ottotipo e immediatamente si alza il vento..
fortunatamente in questa zona non mancano i massi e così troviamo una
soluzione sicuramente grottesca ma funzionale per procedere con l’esame.
La luce dello schiascopio è bassissima in confronto a quella che
c’è in giro.. ci ritroviamo sotto la tenda, con l’ombrello
in parte a lenire i raggi solari ma tutto ciò non basta, non riesco a
utilizzare il mio fido strumento! Aspettar sera non mi una buona idea e
così si comincia alla vecchia maniera con una serie di prove..
difficilissimo! Italiano-francese-berbero o arabo, dipende solitamente
alternati, per poi di nuovo francese-italiano.. fortunatamente l’ottotipo
è quello con le E e così mi accontento di un cenno con il
dito! Alla fine si trova la
correzione e in macchina ho anche l’occhiale.. perfetto il signore
è felicissimo e subito dopo mi ritrovo la moglie e un amico che
però non solo ci vedono 11/10 ma hanno anche una bella messa a fuoco per
il vicino! Ogni tanto capita.. sinceramente più qui che in Italia..
sarà questione di luce! Alla fine esaminato il gruppo, il capo ci offre
il pane fatto da loro alla berbera e il pranzo con loro.. non possiamo fermarci
e così ci fa su il pane in
un sacchetto e via! Proseguiamo il giro e ci fermiamo alla casa fatta di terra
e paglia dello zio di Mustapha e relativa famiglia, hanno anche la tenda ma
tendono a usare quando fa caldo di più queste quattro mura dove in
effetti all’interno si guadagnano un paio di gradi. The e pane intinto in una
bacinella con olio di oliva locale sono di norma per gli ospiti e alla fine
dopo una mezzora di chiacchiere in berbero.. io stavo zitto e annuivo, comincio
il controllo visivo allo zio.. c’è poco da fare un occhio che
visto da lontano è già opalino.. figuriamoci visto da vicino..
dice che non ci vede da un sacco di tempo con quell’occhio.. ma con
l’altro invece se la cava molto bene, 10/10 non sono male con gli anni
che ha sulle spalle.. gli provo il vicino ma in effetti lui non lo usa
perché non gli serve.. Che fare? Io non posso far nulla.. e così
ci allontaniamo.. lo zio voleva vederci con quell’occhio, ci ho provato
in tutte le maniere e spiegargli il perché no.. ma nulla da fare con lui
ho fallito e così in automatico con tutta la famiglia! E’ dura,
è stato molto più facile al villaggio quattro giorni fa! Risaliti
in macchina passiamo altri piccoli paesi semi abbandonati, rispetto
all’anno scorso ho la sensazione che un po’ di gente si sia
spostata, in effetti i berberi sono nomadi, sono io che rimango legato a una
mentalità tipicamente italiana. E così metro dopo metro
guadagniamo Mefis, poi Begaa, attraversiamo un vecchio lago ora in secca, il
fondo è diventato una crosta di sale liscia ed è un piacere
schiacciare un po’ acceleratore. Raggiunto l’asfalto il resto
è ormai quasi routine, prima Khemlìya, poi Merzouga ancora su
asfalto poi Adrouine ed in fine imbocchiamo la pista per rientrare da Mustapha,
ormai non posso più sbagliare.. in questa zona ci sono 2 antenne che ora
mi fanno da riferimento.. finché ci sono va tutto bene! Rientro in
albergo ormai con il buio, domani parto verso Zagora.. sto un po’ a
chiacchierare coi ragazzi di qui.. mi hanno praticamente adottato!
itinerario 1 - itinerario 2 - album
fotografico
Sabato 11 agosto 2007 – km 63218
Oggi mi
dirigo verso il grande centro turistico marocchino di Zagora.. per cominciare
vado subito a Rissani, un prelievo al bancomat e il pieno sono doverosi, ma
intanto che sono dal distributore faccio lavare la macchina poiché ormai
faccio fatica a aprire e le portiere e a muovere i finestrini da tanta sabbia
ho preso. Mentre son in viaggio
verso questa cittadina continuo a pensare al rumorino che fa la vettura.. dal
benzinaio capisco cos’è: una staffa del mio paraurti anteriore non
ha retto alle vibrazioni e si è tranciata.. non è un problema!
Infatti, terminate le piccole incombenze, trovo con un gran tocco di fortuna
non un semplice meccanico ma un saldatore.. tutto fatto per 100 dh anzi un
po’ di più.. si è ammazzato per vedermi soddisfatto e un
sorriso glielo strappo anche io e con la promessa di spedirgli le foto della
sua riparazione! Ora mi metto in strada sul serio e prendo la “strada dei
fossili” anche conosciuta in zona per la “strada dei
gommisti” in quanto col caldo i pneumatici spesso vanno KO. Passo
Taguerroumt, poi Tinerzif e Alnif, vallate da far brivido ai vecchi film
westerns, si intravede un poco di verde rotto da tantissimi sassi neri e montagne
che cedono, tutto d’un colpo, spazio ad ampie distese.. solo le foto ne
rendono giustizia. Proseguo sempre per asfalto e supero Nekob, curioso la
cartina per vedere a che punto sono e intravedo una pista che porta
anch’essa a Zagora.. tra mille indecisioni, alla fine sono in vacanza e
così mi ci butto dentro seguendo le indicazioni per
Zaouïa-Tafetchna. All’inizio è una semplice pista anche
facile con affianco un qualche cosa che poi diventerà una strada, poi
una volta raggiunto il paese mi ritrovo in una valle tutta di sassi chiari e
grandi come quelli del letto di un fiume, giro per il paese e non trovo
indicazioni.. prima un anziano su un asino, poi tre religiosi, poi i bambini
che mi hanno assalito, mi portano sulla retta via! Da qui devo tenere sempre la
dx e continuo per un bel po’ di km.. qualche passaggio difficile si
intervalla a passaggi su fiume (in secca) per poi riprendere la pista.. ma alla
fine che paesaggi! Ci sono altri motociclisti in moto, li lascio passare, che
manici! Complimenti non deve essere stato facile più che altro per la
stanchezza che in questi posti si accumula facilmente! Raggiunta la bella
città di Zagora non mi fermo subito, mi lascio dietro la stazione e
proseguo ancora fino a fermarmi all’ Hotel Palmeraie 180 dh con aria
condizionata e piccola piscina.. non male e a dire il vero anche la cucina
è onesta! Mando un messaggio all’amico del villaggio di
Sidi-Rahal.. ora attendo, se mi chiama domani mi metto in marcia verso il suo
paese, altrimenti vado verso Mhamid a curiosare.
itinerario 1 - itinerario 2 – itinerario 3 - album
fotografico
Domenica 12 agosto 2007 – km 63430
Alla fine,
dopo un paio di sms e altrettante telefonate, l’amico Kalid del villaggio
Sidi-Rahal non si è fatto beccare e così a sto punto decido di
rimanere a Zagora.. Dopo una sana e abbondante colazione mi sento carico da
poter affrontare il negozio di un ragazzo che ieri mi si è subito
presentato davanti all’albergo, non avevo ancora aperto la portiera!.. a
quanto pare conosce il mio amico Matthias e dopo qualche domanda con
trabocchetto capisco che lo conosce veramente (soprattutto dopo aver ricevuto
via sms conferma dal comune amico).. a questo punto affronto il giovane, il
fratello e il padre.. parte lo scambio.. ecco i risultati: io ci metto un
vecchio cellulare Panasonic, 3 cappellini e 190 dh.. loro mettono sul piatto un
bellissimo coltello tagliacarte con lavorazione berbera d’argento con
manico di osso di dromedario, una catenina con la Croce del Sud (scontatissima
.. lo sapevo già) e un turbante blu di prima fattura che non lascia
colore ecc.. E’ stata dura volevano a loro dire che aggiungessi 450 dh..
impossibile.. e già così son sicuro di non aver fatto un gran
guadagno! Finito il baratto vado verso l’officina di Aziz un altro
ragazzo conosciuti ieri.. mi ha consigliato di far un saltino per curiosare il
suo garage e se poi voglio, visto che ha la fossa, posso dare un’occhiata
al sotto del Terrano! In meno di due minuti sono da lui, l’officina ben
attrezzata e ordinata e piena di poster e di adesivi di gruppi che son passati
da lui! Mi desta figura, mi da un filo di grasso nei punti necessari e poi
osservando il retrotreno mi annuncia il rischio di spaccare per il carico e le
piste che comunque sto facendo.. gli ammortizzatori vanno sempre a fine corse e
rischio di spaccare.. trovato il problema.. trovata la soluzione.. due molle
aggiuntivi al retrotreno! 2 ore scarse per la modifica fatta a regola
d’arte, e una sistemata al paraurti anteriore..un giro di prova..
perfetto ora dobbiamo solo tirare un po’ le barre di torsione
all’avantreno (1400 dh praticamente un affare). Finita l’operazione
rischio di dover mettere la scaletta per salire in auto.. ma caspita mi sembra
migliorata notevolmente! Per provarla mi dirigo a Mhamid quasi
Lunedì 13 agosto 2007 – km
63911
Oggi mi metto
in marcia verso Marrakech,
Martedì 14
agosto 2007 – km 63935
Flipper
E’
arrivata Morgana e così non appena ci siamo sbrigati con i bagagli in
albergo ci lanciamo a curiosare la città. La sento mia questa Marrakech,
i profumi che già conosco, le facce già viste, le strade tutte
uguali ma con quei dettagli che però le rendono diverse. Non sto a dire
quanto abbiamo camminato ma oltre al Museo di Marrakech, passiamo alla Madrasa
Ben Youssef poi un salto alle concerie con tanto di litigio per il pizzo da
pagare per tre foto in croce, ovviamente loro ci han provato, noi non abbiamo
ceduto se non con 30 dh in tutto (accompagnamento, guida, foto), per poi
ritornare a curiosare la Koubba almoravide. Ho ritrovato il negozietto del mio
amico delle spezie.. anche sta volta via libera alla telecamera e ci siamo
divertiti un bel po’, ha un sacco di prodotti-medicinali berberi.. e poi
come li spiega lui.. non li può spiegare nessuno. Cena nella piazza
Djemaa El Fna a base di tajine,
couscous e spiedini.. il tutto per soli 85 dh in due! Una immancabile cola su
una delle terrazze che danno sulla chiassosissima piazza e la giornata si
conclude con tanta stanchezza sulle spalle! Domani gita e si ritorna a
Marrakech!
Morgana
Sono sfinita
dal viaggio e dalla giornata ma mi sento di ringraziare Marrakech per il
caloroso abbraccio che e’ in grado di dare a chi si affaccia per la prima
volta ai suoi suoni e ai suoi colori.
Mercoledì 15 agosto 2007 –
km 64170
Flipper
Sveglia
presto, oggi ci aspetta una bella gita alle cascate del Ouzoud, cerco di prendere
la strada più veloce da Marrakech, ovviamente sbaglio e così un
poco alla volta tra una stradina di campagna e un’altra finalmente
troviamo la “retta via”.. Passiamo Sidi Rahal, quel famoso
villaggio dove avrei dovuto dar una mano.. altro che paesino di montagna
povero, a me è sembrato tutt’altro, poi superiamo Tamelelt, El
Kelâa des Srarhna , poi percorrendo la statale per Fès, superiamo
lo svincolo per Bzou, finalmente dopo un tentativo vano troviamo questa
stradina che, oltrepassato un paesello sulla carta inesistente, comincia ad
arrampicarsi.
Morgana
Finalmente
dopo tanta strada in mezzo al bellissimo paesaggio offerto dalle Gorges de
l’Oued el Abid, con sosta velocissima per prendere una piantina grassa a
cui non ho saputo resistere, arriviamo ad Ouzoud un paesino molto trafficato
dove sembra di essere in una località di villeggiatura. Infatti è
pieno di campeggiatori ed è
tutto perfettamente organizzato, proseguiamo per un breve tratto poi decidiamo
di fermarci in un parcheggio.. un
ragazzo ci dice che alle
cascate si va’ a piedi.. naturalmente ci aiuta a parcheggiare e si
propone come guida.. ci indica un chiosco dove degustiamo della buonissima
tajine e sorseggiamo acqua fresca, intanto come da precedente accordo
aspettiamo la nostra guida che puntuale si presenta. Ci conduce al limitare
delle cascate così da poterle ammirare dall’ alto inutile dire che
è uno spettacolo da lasciar senza fiato.. anche se in parte
modificate per alimentare i mulini che sfamano gran parte dei locali.. proseguiamo scendendo
di quota attraversando ponticelli e
piccoli ruscelletti altro che donna avventura.. cado su un sassetto scivoloso
e finiamo sia io che flipper, mio prode
salvatore, con le scarpe bagnate e un
sacco di risate in
più poco male a parte la figuraccia! Proseguiamo sempre più
giù fino alle rive dove la cascata si ferma, molta gente fa il bagno e
si riposa.. da questa posizione
scorgiamo ancora meglio il meraviglioso arcobaleno che la cascata
ci regala come saluto. Risaliamo fino al parcheggio stanchi ma appagati e alla
fine il nostro amico guida anziché i pattuiti 80 dh se ne becca 65 dh e
le vecchie scarpe di Flipper. Non è ancora finita dobbiamo recarci a
Demnate ad ammirare il ponte naturale.. l’acqua ha
scavato il terreno creando così un passaggio.. sopra si trova una
bellissima balconata sul panorama dai forti colori! Una breve vista ma meritata a pieno e poi di ritorno a Marrakech.
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fotografico
Giovedì 16 agosto 2007 – km
64380
Flipper
Oggi dobbiamo
andare a Telouèt, è giovedì e c’è il souk
settimanale. Partiamo non troppo presto.. siamo anche in vacanza, da Marrakech
prendiamo subito la strada giusta seguendo prima le indicazioni per Fès
poi per Ouarzazate, l’asfalto scorre veloce o quasi, in effetti pur
cercando di mantenere gli 80-
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fotografico
Venerdì 17 agosto 2007 – km
64814
Morgana
Partiamo
prestissimo dopo una colazione ricca e golosa con focaccine tipiche di qui e
caffè nero che in Marocco è ottimo. Ci dirigiamo verso
Ouarzazate, non prima però di aver fatto una sosta sui promontori
desertici scenari di molti film. Ci spostiamo verso la Vallèe du
Dadès e giungiamo alle Gorges du Dadès.. davanti a noi si aprono
scenari da favola alcune rocce sono state modellate dal vento assumendo forme
che descrivere sarebbe difficile.. assomigliano a dita di scimmie, o meglio
così qui sono soprannominate. Dopo aver visto queste gole proseguiamo e
ci dirigiamo verso le Gorges du Todràa che si presentano ai nostri occhi maestose e
belle quanto le precedenti ma dalla morfologia totalmente differente, qui le
rocce sembrano a righe! Ci fermiamo a mangiare sotto una tenda, giusto il tempo
di rilassarci un attimo e poi siamo di nuovo in esplorazione, scattiamo qualche
foto dove il cielo sembra dipinto e ripartiamo. Oggi vogliamo raggiungere il
deserto e ci sono tanti chilometri
da fare. La temperatura sale, il termometro della macchina indica 39°..
passiamo per Erfoud e ci dirigiamo su una pista che porta nel deserto per
salutare l’ amico guida Idir e la sua famiglia. Idir non
c’è, si trova a Mèknes per lavoro, i suoi famigliari ci
ospitano nella loro casa-tenda e beviamo un the alla menta a dir poco
squisito.. e io mi ritrovo a pensare, guardando il tramonto che scende, a dove
mi trovo e a quanto questa realtà sia differente dalla nostra. Il sole
cala velocemente e ci ritroviamo malgrado la permanenza limitata presso i
nostri amici a fare il deserto di notte per giungere all’albergo. Non
avevo capito che si trovasse in mezzo al deserto e nel buio mi domando
come possa Flipper trovare la strada,
ma ormai non rimango più stupita di nulla tra poco lo faranno berbero ad honorem per le
capacità dimostrate! L’ Auberge du Sud è molto carino,
ceniamo all’ aperto e poi restiamo a riposare sui materassini che ci
hanno fatto prima da sedia.. intanto una musica di tamburi e voci che parlano
un’ altra lingua ci cullano
nel relax..
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fotografico
Sabato 18 agosto 2007 – km 64930
Flipper
Oggi vogliamo
fare un po’ i turisti e così visto che è sabato cogliamo
l’occasione per visitare il souk di Erfoud, prima però
raggiungiamo via pista il lago presso Merzouga.. rispetto a settimana scorsa si
è rimpicciolito un bel po’! Tempo di fare due foto, purtroppo i
fenicotteri rosa sono dall’altra parte, riprendiamo la strada asfaltata e
ci dirigiamo a Rissani, poi giunti a Erfoud, cominciamo a girare alla ricerca
delle ciabatte per me (visto che le mie hanno un nuovo proprietario, un amico
dell’Auberge du Sud), di uno scialle per Morgana e alla fine spesa fatta
ci ritroviamo in un negozietto di tappeti.. non volevamo prendere nulla.. ma
c’era un tappeto veramente bello.. 400 euro! Impossibile.. lo spuntiamo a
130 e così, tutti contenti, andiamo all’ internet-caffè.
Dopo un’ oretta in questo locale dove si sta veramente bene viste le
bellissime pale di un gran ventilatore che danno un notevole sollievo, torniamo
al negozietto per farci spiegare i simboli berberi sul tappeto.. risultato un
video stupendo e un altro tappeto leggermente più piccolo spuntato con
450 dh barattando in aggiunta un paio di scarpe e un pantalone di Morgana con
in aggiunta due vecchi occhiali da sole Persol! Non so chi ha fatto più
l’ affare ma qui è così! Abbiamo guadagnato però un
invito a casa sua per pranzo per conoscere la sua famiglia. Ripartiamo verso la
tenda di Mustapha e da lì ci portiamo verso le montagne a nord-est di
Erfoud per visitare le fabbriche dove vengono tagliati i sassi dai quali si
ricavano i fossili. Finita la gita rincasiamo via pista all’Auberge du
Sud. Domani facciamo il giro del deserto!
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fotografico
Domenica 19 agosto 2007 – km 65220
Morgana
Come di
consueto ci svegliamo presto e dopo un’ abbondante colazione ci dirigiamo
alla tenda di Idir a prendere la nostra guida Mustapha. Ci avventuriamo nel
deserto per chilometri e chilometri andiamo a visitare questa immensa distesa
di sabbia che cambia colore e aspetto a seconda della zona attraversata. Ci
ritroviamo da un paesaggio rosso fuoco ad uno nero lunare e poi ancora a uno
blu berbero! Ci fermiamo alla tenda dello zio di Mustapha, ci sono tante
persone, stanno preparandosi ad un matrimonio al quale scopriamo poi di essere
stati invitati.. un grande onore riservato a pochi ma oramai Flipper sembra
essere uno di famiglia.. ma ahimè non potremmo esserci perché
saremo già in viaggio verso casa. Proseguiamo per un lungo tratto
di pista dove gli unici compagni di
viaggio che abbiamo sono cammelli al pascolo e un simpatico gruppo di
intelligenti caprette che per fare la siesta al fresco si sono radunate sotto
l’unico albero disponibile! Arriviamo alla tenda di quel signore a cui
Flipper ha fatto l’esame visivo e dato l’occhiale.. veniamo accolti
con la consueta ospitalità.. qui sembra di essere in un altro mondo.
L’idea che noi occidentali abbiamo e’ totalmente sbagliata, per
nostra sventura vediamo solo una piccola parte di questo popolo generoso e
altruista e spesso non è la migliore.. qui ci offrono pane cotto nel
loro forno che dista pochi metri dalla tenda ed è fatto di terra, olio
d’oliva che qui sa davvero di olive e frutta secca.. oltre
all’immancabile the preparato con abilità da una delle figlie che
ce lo porge con un sorriso, una ragazza di una bellezza semplice ma visibile..
Restiamo un po’ ma poi dobbiamo proseguire, andiamo a visitare
un’oasi che si presenta bellissima e rigogliosa come quelle dei film! Così
all’improvviso in mezzo al nulla una macchia verde ricca di palme e con
sorgenti di acqua al suo interno.. restiamo un po’ riposare e poi si
riprende la marcia verso la valle delle rose.. Troviamo un posto dove ce ne sono molte,
le raccogliamo con le nostre mani.. una grande soddisfazione, questa vacanza
è molto faticosa ma ne vale la pena, se non vuoi perdere nessuna di
queste bellezze! Siamo arrivati
alla fine del nostro giro ma un’amara sorpresa ci aspetta, Flipper
che ha sempre l’orecchio teso si accorge che c’è un rumore
strano, si è dissaldato il paraurti e alcune viti ci hanno abbandonato
per strada, lui e Mustapha si adoperano per fare una riparazione di fortuna e
dopo aver riaccompagnato la nostra guida a casa ci dirigiamo verso Erfoud a
cercare le viti e un saldatore.. troviamo tutti e due e con la consueta
disponibilità locale la saldatura viene eseguita subito! Ora possiamo
tornare a “casa nostra” stanchi ma felici e tranquilli.
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fotografico
Lunedì 20 agosto 2007 – km
65451
Flipper
Questa
mattina, per cambiare sveglia all’alba.. anzi prima alle 4,15 ho gli
occhi aperti, fra poco usciamo per andare a far l’albata tra le dune.
Alle cinque siamo già in sella di due bellissimi dromedari, il mio
maschiaccio simpaticissimo, accetta volentieri qualche carezza anzi si appoggia
con la mano.. io non aspettavo altro e ci gioco un po’. Il dromedario di
Morgana, bianco bellissimo è una Lei un po’ lunatica e si fa
fatica ad avvicinarla per accarezzarla. Velocemente saliamo le prime dune poi
altre e alla fine ci sediamo sulla cima di una in attesa che il sole faccia un
occhiolino.. aspettiamo un bel po’ purtroppo c’è nuvolo e
dobbiamo un po’ accontentarci. Ritornati dal giro, una abbondante
colazione. Subito dopo controllo il lavoro del meccanico di ieri.. sistemo due
viti della calandra davanti non perfettamente montate, olio ok, il tubicino dei
lavavetri che con il caldo ogni tanto si stacca, il liquido refrigerante..
tutto è in ordine. Pronti partiamo verso la tenda di Mustapha, ci
aspetta per pranzo. Durante la pista sento un altro rumorino.. spengo il motore
e scendo, dò due colpi al paraurti anteriore e in un attimo capisco il
problema.. si è rotta la staffa dx vicina al passaruota.. ovvio ieri era
l’unica che aveva resistito alle sollecitazioni.. penso di aver fatto
ormai quasi
Morgana
Dopo il
pranzo, vinti dalla sazietà, dal gran caldo ma soprattutto dalla pace
che si respira nel deserto sotto la tenda dei nostri amici ci assopiamo.. felicissima faccio le nanne con una
capretta con meno di due mesi sulla pancia.. che stanca anche lei si addormenta
con me che le faccio le coccole! Ci svegliamo ritemprati e prendiamo il terrano
per recarci a Erfoud in un punto internet per vedere a che punto sono gli
occhiali.. niente! sono ancora fermi in giacenza. Usciti dal
internet-caffè incontriamo Mustapha, l’ amico dei tappeti, che pur
sapendo che abbiamo già mangiato, ci vuole casa sua, non vuole sentire
ragioni.. qui l’ospitalità non ha eguali e così ci troviamo
nella sua splendida ed enorme casa con tutta la sua famiglia che ci accoglie
con un calore che ci fa davvero sentire come a casa nostra se non di
più. Fatima, sua moglie ottima cuoca, ci prepara un sacco di cose
buonissime e, sotto gli occhi curiosi dei bimbi della famiglia, mangiamo a
sazietà. Mustapha e Fatima scherzano tra loro e con i figli, è un
piacere vederli, sono davvero una famiglia fuori dal comune ed è
rilassante passare del tempo con loro. Dopo il nostro secondo pranzo ci
rechiamo dal saldatore per sistemare l’altra staffa del paraurti che
dovendo reggere il peso di tutto il paraurti il giorno prima si è
dissaldata anche lei! Mustapha ci scorta dal saldatore da cui siamo andati il
giorno prima che è tra l’altro un suo amico. Ci fa compagnia
mentre riparano la macchina e ci dà appuntamento per il giorno dopo.. ci
vuole suoi ospiti a pranzo, a cena e anche a dormire! Non vuol sentire ragioni,
dice che siamo della sua famiglia.. Non possiamo rifiutare.
Martedì 21 agosto 2007 – km
65570
Flipper
Gli addii nel
deserto sono incredibili, oggi è praticamente l’ultimo giorno nel
deserto, di nascosto paghiamo l’albergo per andare prima alla tenda di
Idir per salutare la famiglia e dar le foto alla nostra giovane guida, poi a
Erfoud per pranzare a casa di Mustapha (tappeti)! Mi sento in colpa! Tutti ci vogliono da loro, ci
chiedono di ritornare a trovarli.. ci dicono che siamo ormai parte di
un’unica famiglia, ed io mi sento una trottola in questo deserto tanto
grande e pure così piccolo! Se sta mattina abbandonando la tenda di Idir
sentivo il vuoto dentro di me, cosa già provata del resto nel salutare i
ragazzi dell’Auberge du Sud, continuo a provare questa sensazione.. come
se una vocina mi dicesse di rimanere.. questa non è la mia vita ma
sicuramente una parte di me resterà qui nell’Erg Chebbi! Raggiunto
il negozio del figlio di Mustapha rimaniamo coi due più di un’ora,
si aggiungono anche una coppietta di Bologna che, dopo aver fatto due acquisti
vengono invitati con noi a pranzo a casa del nostro amico.
Morgana
Sono straniti
mentre accettano l’ invito a pranzo, poco prima mi avevano chiesto cosa
ci facevamo in un negozio se non dovevamo fare nessun acquisto.. se non avessi
fatto questa esperienza, probabilmente me lo sarei chiesto anche io, cosa ci
fanno due italiani tutto sommato stranamente vestiti e anche un po’
sporchi in un negozio sdraiati per terra sui tappeti a bere the.. ma ora mi
sembra perfettamente normale anche io come Flipper sento già la mancanza
del deserto e della sua gente e anche delle sue caprette! Andiamo a casa di
Mustapha, la sua famiglia ci accoglie davvero come se fossimo parte del loro
nucleo parentale.. mangiamo la tajine più buona di tutta la vacanza! Fatima
è impareggiabile! Dopo pranzo con i bolognesi al seguito ci rechiamo a
prendere lo chef di Khemlìya e ci rechiamo al villaggio della musica
dove seguiamo con interesse (e partecipiamo attivamente ballando) ad uno
spettacolo organizzato solo per noi naturalmente accompagnato da ottimo the. Ci
prendiamo un po’ di tempo per lasciare in infermeria, che è poi
anche il fulcro del paese, le cose che abbiamo portato penne, matite, fogli,
vestiti.. e tutto ciò che con l’aiuto di amici siamo riusciti a
recuperare. Si riparte.. una brevissima sosta a casa dello chef che ci invita a
rimanere a mangiare.. con rammarico siamo ancora una volta costretti a
rifiutare, questa gente è meravigliosa! Ti dà veramente il
cuore.. Andiamo a salutare Atman, al magazzino berbero, vogliamo anche
informarlo del percorso che il pacco di occhiali sta’ facendo per
arrivare a lui, ci offre una focaccia ripiena e ottimo the e dona dei datteri a
Flipper, io sorrido perché leggendo la guida ho appreso che si regalano
in segno di grande amicizia. Ma non sono solo i datteri a dirmi che oramai
davvero Flipper è entrato anche nei loro cuori anche se un berbero con
gli occhi azzurri io ancora non l’ho visto! E’ ora di un altro
addio che sicuramente diventerà un arrivederci! Portiamo i bolognesi al
pulman e corriamo al magazzino del figlio di Mustapha, poco dopo arriva anche
lui. ci accomodiamo all’ esterno del negozio sul marciapiede sui tappeti
senza scarpe.. quanta libertà si respira! So già che mi
mancherà anche questa. Ci incamminiamo verso casa dove ci aspettano
degli spaghetti fumanti in gran quantità e intanto che li mangiamo
ridiamo perché un grillo è entrato e loro continuano a urlare
“srada” e noi “grillo”.. Flipper si sposta e mi
scavalca e di colpo io lo indico e lo chiamo “srada” e ridiamo
tutti, alle volte non serve parlare basta sorridere e ci si capisce uguale.
Finita la cena un giretto a piedi, incontriamo il capo della polizia locale,
una persona distintissima e gentile che ci ripete che siamo a casa nostra. Torniamo a casa e giochiamo al pc con il
giovane negoziante! Scambio di mp3 e poi a dormire in una sala stupenda su dei
tappeti morbidissimi che ci fanno da materassi e le pale di un ventilatore che
ci rinfrescano! Ospitalità berbera!
Mercoledì 22 agosto 2007 –
km 66010
Flipper
Oggi..
sveglia quasi all’alba, andiamo a Fès! Dopo gli ultimi saluti,
finalmente in marcia! La strada corre veloce sotto le gomme della Terry,
passiamo la valle dello Ziz poi raggiungiamo le Gorges omonime, tempo di fare
due foto e riprendiamo la strada.. Superato il paese di Rich e raggiunta
Midelt, ci fermiamo a mangiare. Abbiamo percorso più di
Giovedì 23 agosto 2007 – km 66010
Flipper
Oggi
Venerdì 24 agosto 2007 – km
66362
Morgana
Eccoci
pronti! Sveglia di buon mattino.. sembra paradossale ma io e Flipper, anche
quando siamo in vacanza, siamo svegli all’alba! Meglio così, qui
le distanze sono grandi e prima di parte meglio è! Ci lasciamo alle
spalle Fès senza tanti rimpianti, solo il deserto continua a tornare nei
nostri pensieri, e ci dirigiamo verso Asilah passando per Rabat che
intravediamo dall’autostrada. Ci dirigiamo verso il mare, due giorni di
assoluto relax prima della partenza. Arriviamo in questa piccola cittadina che
sembra la copia marocchina-portoghese di uno dei nostri paesini liguri e ci
sistemiamo in un bellissimo albergo con piscina che poi si dimostra una scelta
azzeccatissima perché al mare non si può stare tira troppo vento.
Mangiamo pesce e paella in un ristorantino tipico vicino alle mura dei bastioni
e facciamo due passi, poi un po’ di riposo e piscina per ritemprare le
nostre stanche ossa! In serata una pizza anzi due perché una sembra non
bastarci mai e un giro sul “lungomare” e poi nanna..
Sabato 25 agosto 2007 – km 66362
Morgana
Anche oggi
vento, sembra essersi attenuato però, infatti ci arrischiamo e scendiamo
al mare, poi il sole ci abbandona e ripieghiamo in piscina un bagno veloce. Qui
siamo protetti da mura quindi la temperatura sebbene senza sole è
più mite anche se poi usciti dal bagno uno sparuto raggio si affaccia da
dietro alle nuvole e ci si asciuga in fretta.. un buon pranzo a base di pesce e spaghetti
ai frutti di mare e poi ancora relax e la nostra giornata prosegue cullandoci
fino alla cena serale dove cadiamo ancora in tentazione pizza! Poi veloci a
dormire, domani si parte! Italia aspettaci..