UN PONTE NEL MODENESE (29 e 30 Aprile - 1 Maggio 2007)
Domenica 29 Aprile Flipper Una nuova esperienza.. un ponte di tre giorni da dedicare al relax e a un pizzico di avventura e perchè no di turismo.. Così domenica mattina intorno alle 10.00 Morgana ed io partiamo verso Modena, poi passiamo Sassello, le case e le fabbriche lasciano il posto a campi e casolari dall' aspetto rilassante, già questo ci fa' sentire in vacanza lontano dalla pesante settimana lavorativa. Ci dirigiamo lungo il corso del torrente Dragone poco prima che questi si getti nel fiume Secchia.. Cerchiamo un posticino per il nostro pic-nic e dopo esserci rifiutati di cedere ai morsi della fame e pasteggiare sotto ad un ponte in compagnia di un gruppo di chiassosi villeggianti troviamo un posticino silenzioso e tranquillo. Finalmente mangiamo e beviamo bibite rinfrescate dal torrente che scorre davanti a noi limpido e calmo.. Dopo pranzo ci godiamo un po' di siesta.. è il primo bagno di sole in costume! A metà pomeriggio ci apprestiamo a partire in direzione dell' ostello. Sono felice, sono in mezzo alle colline da me tanto amate e il pensiero di essere sdraiato al suono del torrente mi rasserena.. per non parlare della curiosità per dove avremo modo di dormire ossia alla Podesteria di Gombola. E’ ora di metterci in marcia, uno sguardo veloce alla cartina e ci lanciamo per una serie di curve tra l'appennino, poi una piccola strada a sinistra.. che fare? Proviamoci.. ad occhio dovrebbe farci scollinare e raggiungere la valle del torrente Rossena. Ed in effetti.. dopo una mezz'ora, persi sui morbidi colli, giungiamo a Polinago, da qui proseguendo, quasi a voler tornare verso quei di Modena, raggiungiamo il piccolo paese di Gombola. Morgana Appena arrivati al paese, saliamo alla podesteria.. quello che colpisce, strano a dirsi, oltre naturalmente alla singolarità del posto, è che qui tutto sembra essere fermo nel tempo. Il cimitero, annesso a questo piccolo distaccamento del paese, è piccolo e le tombe sono poche.. non si respira desolazione e tristezza ma solo pace.. Dopo un approccio un po' brusco, che scopriremo poi far parte della genuinità delle persone del luogo, che han deciso di farci alloggiare in una dependance e non nella podesteria vera e propria (occupata da un folto gruppo di persone bambini compresi..),ci torna presto il sorriso visto che avremo praticamente un ostello-casa a nostra completa disposizione giù in paese.. sicuramente più scomodo per la cena e la colazione ma più tranquillo! Dopo esserci sistemati, andiamo a vedere la stalla con gli asini che si trova a pochi minuti dalla podesteria.. Troviamo oltre agli asinelli una pecora e un maiale impegnatissimi a fare la pappa e non ci degnano di un approccio.. e del resto come biasimarli.. Anche per noi arriva l' ora di cena, ci rechiamo nuovamente su nella struttura principale dove ci verrà servita la cena, veniamo sistemati al tavolo con altri ospiti, un fatto per me nuovo così come la realtà dell' ostello che in realtà non mi dispiace! Ci viene servita una cena abbondante e semplice, ogni cosa che viene servita ha un sapore antico, ogni piatto fa parte della tradizione culinaria locale e viene debitamente illustrato prima di essere servito.. che gusto nel mangiarlo dopo! Finita la cena usciamo all' esterno con gli altri ospiti, godiamo della brezza serale e del cielo stellato senza dimenticare la compagnia goliardica che ci circonda, ma quando gli altri scendono in saletta comune per vedere un film noi salutiamo siamo stanchi.. e ci rechiamo verso la macchina. Domani ci aspetta una giornata che non sappiamo ancora ma sarà speciale per noi e per la Terry. Lunedì 30 Aprile Morgana Ci alziamo presto e torniamo in podesteria per la colazione anche quella particolare e semplice.. pane caldo, marmellate, torta fatta in casa.. nutelllaaaa, poi partiamo per fare lo sterrato tanto atteso. La ragazza dell' ostello ci consiglia di farne uno che ci permetterà di fare circa 20 km.. così abbandoniamo il road book e usiamo le cartine dettagliatissime che ci offre.. con questo percorso dovremmo riuscire a portarci verso Lucca.. facendo buona parte del percorso in sterrato. Flipper La ragazza ci spiega la strada più comoda per raggiungere il Passo Cento Croci, da lì a suo parere non avremo problemi a prendere la strada Vandelli in direzione ovest.. giusto giusto dalla parte opposta alla piccola Cappella che c’è in cima al passo. E così belli carichi e curiosi, accendiamo la Terry, scendiamo dal piccolo promontorio da dove la podesteria sovrasta la valle del Rossena, e ci dirigiamo verso Polinago. Dopo aver superato l’asineria, superati due tre tornanti, prendiamo la prima stradina a sinistra.. il piccolo viottolo s’ inerpica su un colle poi un paese poi un altro colle fino a giungere a Lama Mocogno, da qui prendiamo la N.12 in direzione Abetone.. il Passo Cento Croci è vicino, sulla mia carta dell’Emila Romagna del T.C.I. non è neppure segnalato ma su quelle dell’ ostello si.. dovrebbe mancare poco rallentiamo e dopo aver superato il piccolo centro di Santona, a un piccolo incrocio con una strada che porta alle Piane di Mocogno, rallentiamo e ci fermiamo per guardare meglio la cartina.. poco sopra a sinistra inizia uno sterrato, c’è un cartello che indica Strada Vandelli.. perfetto perché non proviamo ad iniziare da qui? Morgana Si parte subito con una stradina che si fa sempre più stretta, superiamo due casali e man mano che proseguiamo il sentiero peggiora, si alternano tratti di vecchissima pavimentazione tutta dissestata e irregolare a tratti di sassaie e altri di fango. Ci troviamo ad affrontare un percorso più difficile rispetto a quelli già fatti e anche più emozionante, finalmente possiamo metterci alla prova.. Flipper come driver, io come supporto e la nissan come mezzo. L' opportunità arriva presto, ci troviamo davanti una i serie di solchi profondi fango e acqua la fanno da padroni, le tracce sono difficili da raggirare, a strada è stretta e il bosco l’avvolge, il fango fa girar a vuoto le gomme anche per un mezzo come il Terrano.. allora scendiamo e ci mettiamo a pensare.. lo spazio è poco, la superficie dove i pneumatici possono far presa è minimo.. non vogliamo rischiare di rimanere impantanati, ma non ci diamo per vinti, continuiamo a guardare quella buca, quell' acqua. Ora basta o la va o la spacca.. Flipper risale in macchina, io rimango giù e lo guido, sfruttiamo al massimo il poco spazio disponibile, la poca superficie non scivolosa.. un attimo di fiato sospeso e la Terry c'è.. non pensavo di trarre tanta soddisfazione anche se il mio aiuto è stato minimo mi sento contenta, divertita. Si riparte, ci complimentiamo, ridiamo e confabuliamo! Intanto siamo già arrivati alla fine del primo sterrato siamo al Passo Cento Croci. Ci fermiamo a sgranchire le gambe, qui l' aria ha un altro sapore, visitiamo una cappellina microscopica, lasciamo un segno del nostro passaggio su un quaderno tutto colmo di firme e riprendiamo un secondo sterrato.. che si presenta più semplice.. se il primo un normale SUV avrebbe avuto poche speranze o nulle questa parte della Strada Vandelli si presenta più accessibile e tra il verde e la pace arriviamo alla fine anche di questo senza nessuna sorpresa nè grandi difficoltà. Flipper Siamo giunti ormai alla fine della Strada Vandelli, lasciamo alla nostra destra il Sasso Tignoso, sono le 12,00 passate, l’asfalto ci conduce curva dopo curva fino alla N.324 per il Passo Radici. Prendiamo proprio questa direzione poi , una volta raggiunto il passo, ci dirigiamo verso San Pellegrino Parmense. Non mi dispiacerebbe scendere verso Lucca magari fermarmi a Barga per poi risalire facendo la Strada del Diavolo una vecchia sterrata che collega questa cittadina al Passo Radici, proprio quella dove San Pellegrino incontrò il Male e lo scacciò tirandogli le pietre. Morgana E' ora di mangiare, anche se l' adrenalina di questa avventura ci ha fatto per un po' dimenticare la fame, troviamo un ristorantino a San Pellegrino e ci rilassiamo un po'.. Volevamo fare la Strada del Diavolo in macchina o anche a piedi ma ahimè il diluvio ci coglie e anche la grandine. Così con la pancia ben piena ci accontentiamo di tornare verso "casa". Ci arriviamo nel tardo pomeriggio, ci si riposa un po' e poi cena sempre tipica e sempre abbondante ! Martedì 1 Maggio Morgana E' martedì, è già ora di tornare a casa quella vera però, dove ci aspetta il lavoro.. così salutiamo i nostri nuovi amici, pavoni e asinelli compresi, e torniamo verso casa.. Vediamo scorrere le valli i prati e ripensiamo a quanta pace abbiamo trovato.. e speriamo in cuor nostro di poter scappare ancora presto qui in mezzo al niente dove però ci sembra di avere tutto. Flipper Prendiamo in direzione Reggio Emilia ma appena posso quasi calamitato mi riporto sulle colline, non lo faccio apposta, ho deciso di ritornar verso casa, così ad occhio senza star lì a guardar la cartina ma facendomi strada con il cuore.. è impossibile per me allontanarmi da questi luoghi.. quando ad un certo punto scorgo un cartello che indica Castello di Rossena e Castello di Canossa.. bene! Potremmo pranzare in quei dintorni.. Morgana Troviamo un barettino/ristorante e ci fermiamo a degustare la piadina fatta in casa con salumi, peccato per il gnocco fritto, lo fanno dalle 17.00 e noi saremo già via.. sarà per la prossima volta. Dopo pranzo una passeggiata e poi via veloci per non trovare traffico. Mi sono davvero divertita e rilassata ringrazio i miei compagni di viaggio che mi hanno dato questa possibilità! Grazie Flipper grazie Terry alla prossima..
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